Passa ai contenuti principali

126 - Aspirina a basso dosaggio + FANS: riduzione dell'effetto antiaggregante piastrinico

Tempo di lettura: 2 min
Nel 2018, l'Agenzia europea per i medicinali (EMA) ha menzionato nelle schede tecniche del naprossene un'interazione con l'aspirina, dato che il naprossene contrasta l'effetto antiaggregante piastrinico dell'aspirina. Questo effetto persiste per diversi giorni dopo la sospensione del FANS. Di fatto, diversi FANS interagiscono con l'effetto antiaggregante piastrinico dell'aspirina.

L'azione antiaggregante dell'aspirina è legata a un'inibizione irreversibile della ciclossigenasi 1 (COX-1), che persiste per tutta la vita della piastrina. L'inibizione della COX-1 riduce la sintesi di trombossano che attiva l'aggregazione piastrinica. La maggior parte dei FANS, compreso il naprossene, inibisce reversibilmente la COX-1, con un temporaneo effetto antiaggregante piastrinico che interferisce con l'effetto irreversibile dell'aspirina sulla COX-1.

Alcuni studi su soggetti sani, con dosaggio del trombossano nel sangue, suggeriscono una diminuzione dell'azione antiaggregante dell'aspirina quando si associa un FANS a un'inibitore della COX-1; al momento non esistono dati clinici che confermino la riduzione dell'effetto preventivo cardiovascolare.

I FANS inibitori della ciclossigenasi 2 (COX-2), invece, hanno un effetto trombotico specifico in quanto contrastano l'azione antiaggregante dell'aspirina.

Gli inibitori della COX-2 non riducendo la sintesi di trombossano non hanno effetti antiaggreganti sulle piastrine. I meccanismi dell'effetto trombogenico degli inibitori della COX-2 sembrano essere molteplici e non sono pienamente compresi. L'aumento del rischio trombotico può essere in rapporto alla riduzione della sintesi delle prostacicline (prostaglandine I2) che hanno effetti antiaggreganti.

Nel 2004 il rofecoxib (Vioxx°) è stato ritirato dal commercio a causa di un eccesso di eventi cardiovascolari trombotici gravi; tuttavia anche celecoxib e altri coxib aumentano questo rischio.

In pratica - L'associazione di qualsiasi FANS con l'aspirina assunta a dosi antiaggreganti può compromettere l'effetto anti-ischemico dell'aspirina stessa. Quando si associa un FANS, questo si dovrebbe utilizzare alla più bassa posologia giornaliera e per il minor tempo possibile. I redattori di Prescrire consigliano ibuprofene o naprossene come prima scelta.

Aspirine à faible dose + AINS : diminution de l'effet antiagrégant plaquettaire
La revue Prescrire 2019 lug;39(429):513



Gilberto Lacchia

______________________________________

Pubblicato: 26/09/2019 Aggiornato: 26/09/2019

Commenti

Post popolari in questo blog

266 - Oppioidi e antidepressivi: attenti alle interazioni pericolose

[Tempo di lettura: 7 min]  Associare oppioidi e farmaci antidepressivi espone a diversi tipi di interazione. Alcuni oppioidi aumentano l'attività serotoninergica e possono indurre una sindrome serotoninergica. In certi casi gli SSRI possono bloccare il metabolismo degli oppioidi riducendo l’effetto analgesico di alcuni o aumentando le concentrazioni e il rischio di effetti avversi di altri. La strategia preventiva più semplice è quella di evitare la prescrizione degli oppioidi associati a maggiori rischi di interazione. L'effetto analgesico degli oppioidi è mediato attraverso tre recettori oppioidi principali, mu , delta e kappa .  Molti oppioidi, soprattutto quelli sintetici, agiscono anche su altri target, bloccando per esempio la ricaptazione di serotonina e noradrenalina e i recettori N-metil-D-aspartato (NMDA). Alcuni oppioidi inibiscono il trasportatore di serotonina che aumenta le concentrazioni di serotonina nella sinapsi e quindi l'effetto postsinaptico della se...

304 - Scialorrea da farmaci

[Tempo di lettura: 4 min]    Diversi farmaci, utilizzati soprattutto in psichiatria, possono causare ipersalivazione. È un problema che può ridurre la qualità di vita dei pazienti e a volte avere complicanze gravi. La scialorrea (ipersalivazione) è un sintomo soggettivo, percepito dal paziente come eccessiva produzione di saliva. A volte si presenta con una fuoriuscita di saliva dalla bocca perché il soggetto non riesce a trattenerla dietro la barriera labiale. È un fenomeno comune nei neonati, ma è considerata anomala dopo i quattro anni. Può essere causata dalla diminuzione della frequenza di deglutizione o dall’aumento della produzione di saliva. Le cause possono essere locali (odontalgia, protesi mal posizionate, infiammazioni o infezioni orali), neurologiche (nevralgia trigeminale, tumori cerebrali, morbo di Parkinson, sclerosi laterale amiotrofica), tossiche (mercurio, iodio, fluoruro di sodio, funghi velenosi, nicotina) o farmacologiche. La scialorrea può avere div...

331 - Valutare gli aumenti della creatinchinasi

[Tempo di lettura: 8 min]  Un aumento della creatinchinasi è un riscontro frequente in medicina generale. La maggior parte dei casi lievi dipendono da cause transitorie e autolimitantesi. In alcune situazioni è opportuna una valutazione diagnostica più approfondita. La creatinchinasi (CK) è l'enzima più utilizzato per diagnosi e follow up delle malattie muscolari. Le concentrazioni sieriche aumentano in risposta alla lesione muscolare ed è l'indicatore più sensibile di danno muscolare e il miglior parametro del decorso della lesione muscolare. La CK è un dimero e si presenta in tre isoenzimi diversi (MM, MB e BB), che possono essere distinti all’elettroforesi. Il muscolo scheletrico ha la più alta concentrazione di CK di qualsiasi tessuto, con più del 99% MM e piccole quantità di MB. Il tessuto cardiaco ha la più alta concentrazione di CK-MB, che rappresenta circa il 20% della CK cardiaca (la troponina I è un marker più specifico di danno miocardico rispetto alla CK-MB, uti...