Passa ai contenuti principali

85 - VigiErbe: nuova interfaccia per segnalare reazioni avverse a integratori e fitofarmaci

[Tempo di lettura: 2 min]  🔧 STRUMENTI

Fino a poco tempo fa, per segnalare una sospetta reazione avversa da prodotti diversi dai farmaci (erboristico, integratore, omeopatico, fitoterapico) era necessario utilizzare un'apposita scheda di segnalazione da inviare via fax all'AIFA.

Da alcuni anni è online il sistema VigiErbe sviluppato dal Centro Regionale di Farmacovigilanza della Regione Veneto (come il più noto VigiFarmaco) in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità.


La segnalazione può essere inviata da operatori sanitari o da semplici cittadini. La vigilanza su questo tipo di prodotti (cosiddetti naturali) è particolarmente importante, in quanto i possibili rischi spesso sono sottovalutati in virtù di una presunta sicurezza di questi prodotti. 
 
Si tratta di rischi difficilmente quantificabili data la mancanza di un'attività di vigilanza organizzata come quella per i farmaci tradizionali.

VigiErbe, dopo una breve introduzione sulla fitovigilanza, rende disponibile una scheda di segnalazione dettagliata che può essere compilata da chiunque venga a conoscenza di una reazione avversa ai prodotti naturali.
 
Diversamente da VigiFarmaco non è ancora possibile aprire un account con i propri dati che devono essere reinseriti ogni volta. L'interfaccia è un po' meno gradevole rispetto a VigiFarmaco e la compilazione può richiedere un po' più di tempo.

Ogni segnalazione inoltrata viene trasmessa all'Istituto Superiore di Sanità, valutata da un Comitato Scientifico composto da esperti in farmacologia, farmacognosia, fitoterapia, botanica, tossicologia e omeopatia. I dati sono condivisi a livello nazionale e internazionale e contribuiscono alla migliore conoscenza del profilo di rischio di questi prodotti tramite la creazione di una banca dati.


VigiErbe


Gilberto Lacchia
______________________________________
Pubblicato: 04/03/2019 Aggiornato: 04/03/2019

Commenti

Post popolari in questo blog

266 - Oppioidi e antidepressivi: attenti alle interazioni pericolose

[Tempo di lettura: 7 min]  Associare oppioidi e farmaci antidepressivi espone a diversi tipi di interazione. Alcuni oppioidi aumentano l'attività serotoninergica e possono indurre una sindrome serotoninergica. In certi casi gli SSRI possono bloccare il metabolismo degli oppioidi riducendo l’effetto analgesico di alcuni o aumentando le concentrazioni e il rischio di effetti avversi di altri. La strategia preventiva più semplice è quella di evitare la prescrizione degli oppioidi associati a maggiori rischi di interazione. L'effetto analgesico degli oppioidi è mediato attraverso tre recettori oppioidi principali, mu , delta e kappa .  Molti oppioidi, soprattutto quelli sintetici, agiscono anche su altri target, bloccando per esempio la ricaptazione di serotonina e noradrenalina e i recettori N-metil-D-aspartato (NMDA). Alcuni oppioidi inibiscono il trasportatore di serotonina che aumenta le concentrazioni di serotonina nella sinapsi e quindi l'effetto postsinaptico della se

392 - Tremore indotto da farmaci

Tempo di lettura: 5 min Il tremore è un sintomo molto frequente e non è sempre facile stabilire se sia causato o esacerbato da un farmaco. Si classifica in base al comportamento associato: tremore d'azione di tipo cinetico (durante un movimento volontario) o posturale (mantenimento di una postura), tremore a riposo e tremore intenzionale (durante un movimento diretto a un obiettivo). Alcuni fattori utili per la diagnosi del tremore da farmaci sono: 1) esclusione di altre cause mediche di tremore ( p.es . ipertiroidismo, ipoglicemia); 2) rapporto temporale con l'inizio della terapia; 3) rapporto dose-risposta (l'aumento della dose peggiora il tremore e viceversa); e 4) mancanza di progressione (i tremori del morbo di Parkinson e i tremori essenziali si modificano nel tempo). I pazienti più a rischio sono quelli più anziani, per diversi motivi: Interazione con le patologie di base ( p.es . il parkinsonismo indotto da metoclopramide è più intenso in caso di

304 - Scialorrea da farmaci

[Tempo di lettura: 4 min]    Diversi farmaci, utilizzati soprattutto in psichiatria, possono causare ipersalivazione. È un problema che può ridurre la qualità di vita dei pazienti e a volte avere complicanze gravi. La scialorrea (ipersalivazione) è un sintomo soggettivo, percepito dal paziente come eccessiva produzione di saliva. A volte si presenta con una fuoriuscita di saliva dalla bocca perché il soggetto non riesce a trattenerla dietro la barriera labiale. È un fenomeno comune nei neonati, ma è considerata anomala dopo i quattro anni. Può essere causata dalla diminuzione della frequenza di deglutizione o dall’aumento della produzione di saliva. Le cause possono essere locali (odontalgia, protesi mal posizionate, infiammazioni o infezioni orali), neurologiche (nevralgia trigeminale, tumori cerebrali, morbo di Parkinson, sclerosi laterale amiotrofica), tossiche (mercurio, iodio, fluoruro di sodio, funghi velenosi, nicotina) o farmacologiche. La scialorrea può avere diverse cons