Tempo di lettura: 5 min
Sul numero di febbraio di Prescrire (ed. francese) è pubblicata la risposta a un lettore che chiede alla redazione quale sia la dose di calcio da consigliare agli anziani per la prevenzione delle fratture.
Risposta di Prescrire
La prevenzione delle fratture osteoporotiche si basa principalmente su misure non farmacologiche: prevenzione delle cadute, esercizio fisico regolare e dieta equilibrata. Nella popolazione adulta, senza storia di fratture osteoporotiche, l'integrazione di vitamina D con o senza calcio non si è dimostrata efficace nella prevenzione delle fratture, mentre espone a nefrolitiasi e potrebbe aumentare il rischio cardiovascolare. Solo nei soggetti ultra70enni che vivono in una struttura o che escono di casa poco o nulla è stato dimostrato che l'assunzione di 800 UI/die di vitamina D associata a calcio riduce il rischio di fratture del collo del femore.
Negli studi clinici: 1.200 mg di calcio al giorno, come integratore alimentare. Una revisione sistematica di un gruppo del Cochrane Network ha selezionato due studi di questo tipo su un totale di 3.853 persone anziane. La dose giornaliera di calcio come integratore alimentare era di 1.200 mg (6). Nello studio più ampio (3.270 donne), l'assunzione media giornaliera di calcio è stata stimata in circa 500 mg (7). Secondo la meta-analisi dei due studi, l'assunzione giornaliera di 1200 mg di calcio in aggiunta all'assunzione alimentare, combinata con 800 unità al giorno di vitamina D, ha ridotto il rischio di frattura del collo del femore di circa un quarto rispetto al placebo.
Linee guida della pratica clinica: da 700 mg a 1200 mg di calcio al giorno in totale, principalmente attraverso l'assunzione di alimenti. I benefici clinici attesi da un'assunzione giornaliera di calcio devono essere valutati rispetto ai suoi potenziali effetti avversi. Secondo le linee guida britanniche, la dose giornaliera di calcio ottimale è compresa tra 700 mg e 1200 mg, principalmente da fonti alimentari, mentre l'integrazione viene considerata come integrazione alimentare solo quando è inferiore a 700 mg al giorno. Le raccomandazioni canadesi sono simili.
Valutare la quantità di calcio fornita dalla dieta. Una valutazione della quantità di calcio fornita alla dieta si può fare utilizzando vari banche dati nutrizionali, come quella italiana dello IEO: per esempio 100 g di latte scremato contengono circa 120 mg di calcio; 30 g di grana circa 380 mg; uno yogurt scremato da 125 g ne contiene circa 150 mg e 100 g di sardine sgocciolate 600 mg. Dopo i latticini, va ricordato che la seconda fonte di calcio è rappresentata dalle acque minerali, alcune come Sangemini, Ferrarelle o Lete superano i 300 mg/l senza un corrispondente aumento dell'apporto di sodio.
In pratica - Incoraggiare l'assunzione di calcio con l'alimentazione, se necessario con supplementi di farmaci. Per gli anziani ultra70enni che vivono in istituti o sono quasi sempre in casa, i dati disponibili suggeriscono che, oltre a 800 unità al giorno di vitamina D, dovrebbe essere assunta una quantità da 700 a 1200 mg di calcio, o interamente attraverso la dieta o in combinazione con integratori.
Quando l'assunzione alimentare giornaliera è stimata inferiore a 200 mg, appare giustificata un'integrazione che va da 500 mg a 1000 mg di calcio al giorno. Possono essere utilizzate le associazioni a dose fissa di vitamina D e calcio.
Quando l'apporto medio giornaliero di calcio è stimato tra 200 mg e 700 mg, le combinazioni a dose fissa espongono i pazienti a un'overdose di calcio. Un'opzione è quella di scegliere una specialità a base di vitamina D2 o vitamina D3 in soluzione bevibile, e una specialità a base di carbonato di calcio contenente l'equivalente di 500 mg di calcio (1.250 mg di carbonato di calcio corrispondono a 500 mg di calcio).
Quando l'apporto medio giornaliero di calcio è superiore a 700 mg, non sembra necessario aggiungere alla vitamina D un ulteriore apporto di calcio.
Vitamin D and vitamin D analogues for preventing fractures in post-menopausal women and older men.
Cochrane Database Syst Rev. 2014 Apr 14;(4):CD000227
Prévention des fractures chez les personnes âgées: quelle dose de calcium?
La revue Prescrire 2019 feb;39(424):149-150.
______________________________________
Pubblicato: 11/03/2019 Aggiornato: 29/10/2019
Sul numero di febbraio di Prescrire (ed. francese) è pubblicata la risposta a un lettore che chiede alla redazione quale sia la dose di calcio da consigliare agli anziani per la prevenzione delle fratture.
Risposta di Prescrire
La prevenzione delle fratture osteoporotiche si basa principalmente su misure non farmacologiche: prevenzione delle cadute, esercizio fisico regolare e dieta equilibrata. Nella popolazione adulta, senza storia di fratture osteoporotiche, l'integrazione di vitamina D con o senza calcio non si è dimostrata efficace nella prevenzione delle fratture, mentre espone a nefrolitiasi e potrebbe aumentare il rischio cardiovascolare. Solo nei soggetti ultra70enni che vivono in una struttura o che escono di casa poco o nulla è stato dimostrato che l'assunzione di 800 UI/die di vitamina D associata a calcio riduce il rischio di fratture del collo del femore.
Negli studi clinici: 1.200 mg di calcio al giorno, come integratore alimentare. Una revisione sistematica di un gruppo del Cochrane Network ha selezionato due studi di questo tipo su un totale di 3.853 persone anziane. La dose giornaliera di calcio come integratore alimentare era di 1.200 mg (6). Nello studio più ampio (3.270 donne), l'assunzione media giornaliera di calcio è stata stimata in circa 500 mg (7). Secondo la meta-analisi dei due studi, l'assunzione giornaliera di 1200 mg di calcio in aggiunta all'assunzione alimentare, combinata con 800 unità al giorno di vitamina D, ha ridotto il rischio di frattura del collo del femore di circa un quarto rispetto al placebo.
Linee guida della pratica clinica: da 700 mg a 1200 mg di calcio al giorno in totale, principalmente attraverso l'assunzione di alimenti. I benefici clinici attesi da un'assunzione giornaliera di calcio devono essere valutati rispetto ai suoi potenziali effetti avversi. Secondo le linee guida britanniche, la dose giornaliera di calcio ottimale è compresa tra 700 mg e 1200 mg, principalmente da fonti alimentari, mentre l'integrazione viene considerata come integrazione alimentare solo quando è inferiore a 700 mg al giorno. Le raccomandazioni canadesi sono simili.
Valutare la quantità di calcio fornita dalla dieta. Una valutazione della quantità di calcio fornita alla dieta si può fare utilizzando vari banche dati nutrizionali, come quella italiana dello IEO: per esempio 100 g di latte scremato contengono circa 120 mg di calcio; 30 g di grana circa 380 mg; uno yogurt scremato da 125 g ne contiene circa 150 mg e 100 g di sardine sgocciolate 600 mg. Dopo i latticini, va ricordato che la seconda fonte di calcio è rappresentata dalle acque minerali, alcune come Sangemini, Ferrarelle o Lete superano i 300 mg/l senza un corrispondente aumento dell'apporto di sodio.
In pratica - Incoraggiare l'assunzione di calcio con l'alimentazione, se necessario con supplementi di farmaci. Per gli anziani ultra70enni che vivono in istituti o sono quasi sempre in casa, i dati disponibili suggeriscono che, oltre a 800 unità al giorno di vitamina D, dovrebbe essere assunta una quantità da 700 a 1200 mg di calcio, o interamente attraverso la dieta o in combinazione con integratori.
Quando l'assunzione alimentare giornaliera è stimata inferiore a 200 mg, appare giustificata un'integrazione che va da 500 mg a 1000 mg di calcio al giorno. Possono essere utilizzate le associazioni a dose fissa di vitamina D e calcio.
Quando l'apporto medio giornaliero di calcio è stimato tra 200 mg e 700 mg, le combinazioni a dose fissa espongono i pazienti a un'overdose di calcio. Un'opzione è quella di scegliere una specialità a base di vitamina D2 o vitamina D3 in soluzione bevibile, e una specialità a base di carbonato di calcio contenente l'equivalente di 500 mg di calcio (1.250 mg di carbonato di calcio corrispondono a 500 mg di calcio).
Quando l'apporto medio giornaliero di calcio è superiore a 700 mg, non sembra necessario aggiungere alla vitamina D un ulteriore apporto di calcio.
Vitamin D and vitamin D analogues for preventing fractures in post-menopausal women and older men.
Cochrane Database Syst Rev. 2014 Apr 14;(4):CD000227
Prévention des fractures chez les personnes âgées: quelle dose de calcium?
La revue Prescrire 2019 feb;39(424):149-150.
Gilberto Lacchia
______________________________________
Pubblicato: 11/03/2019 Aggiornato: 29/10/2019
Commenti
Posta un commento