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28 - La prescrizione di statine in prevenzione primaria

Tempo di lettura: 4 min
Su un recente numero dell'edizione francese della rivista Prescrire è stato fatto il punto sulla prescrizione delle statine in prevenzione primaria.

Quelle che seguono sono le conclusioni della redazione di Prescrire per una condivisione con i pazienti su dati e incertezze della prescrizione di questi farmaci nella prevenzione primaria.

 Il rischio di eventi cardiovascolari aumenta con l'età, la pressione arteriosa e i livelli di colesterolo. È aumentato in associazione a: sesso maschile, fumo, diabete, storia familiare di incidente cardiovascolare precoce, stile di vita sedentario.

La sospensione del fumo, l'attività fisica regolare, il calo ponderale in caso di obesità, la cosiddetta dieta mediterranea e alcuni trattamenti per l'ipertensione o per il diabete riducono il rischio di incidenti cardiovascolari.

Nella prevenzione cardiovascolare primaria, ossia in assenza di una storia clinica di malattie cardiovascolari, non vi sono prove che la terapia con statine riduca il rischio di eventi cardiovascolari in persone con meno di 40 anni o più  di 75 anni di età.

In alcune persone di età compresa tra i 40 e i 70 anni, assumere una statina al giorno per circa 5 anni riduce il rischio di eventi cardiovascolari mortali e non mortali.

Supponendo che la riduzione del rischio cardiovascolare sia dello stesso ordine di grandezza in valore relativo, indipendentemente dal livello iniziale di rischio cardiovascolare, cosa che non è dimostrata, prendere una statina al giorno per 5 anni ogni 1.000 persone senza precedenti cardiovascolari eviterebbe circa:

  • Da 2 a 10 decessi quando il rischio cardiovascolare è del 2% a 5 anni;
  • Da 5 a 25 decessi quando il rischio cardiovascolare è del 5% a 5 anni;
  • Da 10 a 50 decessi quando il rischio cardiovascolare è del 10% a 5 anni.

Tutto ciò, mentre il rischio di effetti collaterali sarebbe lo stesso per tutte queste persone.

Indipendentemente dal livello di rischio cardiovascolare, la maggior parte delle persone non guadagna nulla in termini di incidenti cardiovascolari, altre evitano un incidente cardiovascolare senza guadagnare giorni di vita in più, alcune guadagnano qualche giorno di vita. Poche persone potrebbero guadagnare alcuni mesi o anni di vita in più. Mancano prove per individuare coloro che ne trarrebbero i maggiori vantaggi.

Nessuno studio ha valutato i potenziali benefici di un trattamento con statine per 10 anni o più.

L'assunzione quotidiana di una statina espone a:

  • Dolori muscolari talvolta invalidanti, la cui incidenza è difficile da quantificare.
  • Causa circa 4 casi di diabete su 1.000 persone che assumono statine per 4 anni, probabilmente di più in persone che già hanno altri fattori di rischio per il diabete di tipo 2.
  • Provoca circa 1 ictus emorragico supplementare su 1.000 - 2.000 persone trattate con statine per 5 anni.

I rischi di una statina assunta quotidianamente per più di 10 anni non sono noti. A lungo termine, i rischi di diabete e ictus emorragico non sono stati quantificati.

Date queste incertezze e i costi della prevenzione, è spesso preferibile non utilizzare lestatine nella prevenzione primaria.

Quando viene comunque scelta una statina in accordo con i pazienti, è ragionevole scegliere la pravastatina alla dose giornaliera di 40 mg. È la statina che ha il rapporto rischio/beneficio più favorevole nella prevenzione cardiovascolare secondaria ed espone a meno interazioni farmacologiche rispetto ad altre statine.

Rev Prescrire 2018 ; 38 (414) : 280


Gilberto Lacchia



Pubblicato: 14/05/2018 Aggiornato: 19/10/2018

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