Passa ai contenuti principali

110 - Valutare le lesioni pigmentate della cute con la checklist a 7 punti

Tempo di lettura: 2 min
Distinguere le lesioni cutanee pigmentate potenzialmente maligne da quelle benigne non è semplice in medicina generale. 

Negli anni '80 era stata introdotta la regola dell'ABCD (Asimmetria, Bordi irregolari, Colore variegato, Dimensioni maggiori di 5 mm), che riassume i 4 caratteri morfologici clinici più importanti per il sospetto di melanoma, a cui è stata successivamente aggiunta la E (Evoluzione). Si tratta tuttavia di uno strumento a bassa specificità.

Da una quindicina di anni viene utilizzata in medicina generale anche la cosiddetta checklist a 7 punti (weighted 7-point checklist) per valutare le lesioni pigmentate e decidere un eventuale invio allo specialista; dati i tempi di attesa per una visita specialistica nella nostra realtà, questo ausilio diagnostico ci può servire anche per decidere la maggiore o minore priorità da dare alla consulenza.

Nel punteggio originale le 7 caratteristiche avevano tutte lo stesso valore, successivamente la lista è stata divisa in caratteristiche maggiori e minori, aumentandone la capacità predittiva.

Caratteristiche maggiori della lesione: 2 punti

● Variazioni di dimensioni,
● Irregolarità di forma e
● Irregolarità di pigmentazione.

Caratteristiche minori della lesione: 1 punto

● Diametro massimo ≥7 mm,
● Infiammazione,
● Essudazione/croste e
● Prurito o variazioni di sensibilità della lesione.

Le lesioni che ottengono 3 o più punti sono sospette e andrebbero inviate allo specialista entro 2 settimane (raccomandazione GIMBE).


La diagnosi precoce dei tumori
Evidence 2017;9(3) - Pagina 9



Gilberto Lacchia


______________________________________

Pubblicato: 08/07/2019 Aggiornato: 08/07/2019

Commenti

Post popolari in questo blog

266 - Oppioidi e antidepressivi: attenti alle interazioni pericolose

[Tempo di lettura: 7 min]  Associare oppioidi e farmaci antidepressivi espone a diversi tipi di interazione. Alcuni oppioidi aumentano l'attività serotoninergica e possono indurre una sindrome serotoninergica. In certi casi gli SSRI possono bloccare il metabolismo degli oppioidi riducendo l’effetto analgesico di alcuni o aumentando le concentrazioni e il rischio di effetti avversi di altri. La strategia preventiva più semplice è quella di evitare la prescrizione degli oppioidi associati a maggiori rischi di interazione. L'effetto analgesico degli oppioidi è mediato attraverso tre recettori oppioidi principali, mu , delta e kappa .  Molti oppioidi, soprattutto quelli sintetici, agiscono anche su altri target, bloccando per esempio la ricaptazione di serotonina e noradrenalina e i recettori N-metil-D-aspartato (NMDA). Alcuni oppioidi inibiscono il trasportatore di serotonina che aumenta le concentrazioni di serotonina nella sinapsi e quindi l'effetto postsinaptico della se...

304 - Scialorrea da farmaci

[Tempo di lettura: 4 min]    Diversi farmaci, utilizzati soprattutto in psichiatria, possono causare ipersalivazione. È un problema che può ridurre la qualità di vita dei pazienti e a volte avere complicanze gravi. La scialorrea (ipersalivazione) è un sintomo soggettivo, percepito dal paziente come eccessiva produzione di saliva. A volte si presenta con una fuoriuscita di saliva dalla bocca perché il soggetto non riesce a trattenerla dietro la barriera labiale. È un fenomeno comune nei neonati, ma è considerata anomala dopo i quattro anni. Può essere causata dalla diminuzione della frequenza di deglutizione o dall’aumento della produzione di saliva. Le cause possono essere locali (odontalgia, protesi mal posizionate, infiammazioni o infezioni orali), neurologiche (nevralgia trigeminale, tumori cerebrali, morbo di Parkinson, sclerosi laterale amiotrofica), tossiche (mercurio, iodio, fluoruro di sodio, funghi velenosi, nicotina) o farmacologiche. La scialorrea può avere div...

331 - Valutare gli aumenti della creatinchinasi

[Tempo di lettura: 8 min]  Un aumento della creatinchinasi è un riscontro frequente in medicina generale. La maggior parte dei casi lievi dipendono da cause transitorie e autolimitantesi. In alcune situazioni è opportuna una valutazione diagnostica più approfondita. La creatinchinasi (CK) è l'enzima più utilizzato per diagnosi e follow up delle malattie muscolari. Le concentrazioni sieriche aumentano in risposta alla lesione muscolare ed è l'indicatore più sensibile di danno muscolare e il miglior parametro del decorso della lesione muscolare. La CK è un dimero e si presenta in tre isoenzimi diversi (MM, MB e BB), che possono essere distinti all’elettroforesi. Il muscolo scheletrico ha la più alta concentrazione di CK di qualsiasi tessuto, con più del 99% MM e piccole quantità di MB. Il tessuto cardiaco ha la più alta concentrazione di CK-MB, che rappresenta circa il 20% della CK cardiaca (la troponina I è un marker più specifico di danno miocardico rispetto alla CK-MB, uti...