Sebbene l'aspirina inibisca quasi completamente la produzione di trombossano nelle piastrine, la sua efficacia complessiva nel ridurre il rischio cardiovascolari a lungo termine è relativamente modesta. Questa disparità potrebbe essere dovuta, in parte, al mancato aggiustamento posologico in base al peso corporeo? Su un pool di più di 100.000 pazienti sono stati analizzati i dati dei singoli soggetti da 10 studi randomizzati sull'aspirina usata nella prevenzione primaria di eventi avversi cardiovascolari. I soggetti sono stati stratificati a seconda del peso per determinare se questo influisse sull'efficacia dell'aspirina. In diversi studi è stata anche presa in considerazione l'incidenza del cancro colorettale.
Ottimizzare l'effetto dell'aspirina per la riduzione del rischio cardiovascolare potrebbe avere effetti notevoli sulla salute pubblica, benché sia necessario, nei singoli pazienti, bilanciare il beneficio potenziale con il rischio emorragico. Tra gli studi inclusi nell'analisi, l'80% degli uomini e quasi il 50% delle donne pesavano 70 kg o più. In questa popolazione, quindi, il dosaggio in base al peso avrebbe comportato un aumento delle dosi giornaliere di aspirina nella maggior parte dei pazienti, con un prevedibile aumento del rischio di sanguinamenti. Questa associazione, tuttavia, potrebbe non essere lineare dato che gli autori hanno osservato che il rischio emorragico dell'aspirina a basso dosaggio era elevato in pazienti che pesano 70-90 kg, nonostante l'incapacità di prevenire eventi cardiovascolari.
Weight-adjusted aspirin for cardiovascular prevention
Lancet. 2018 Jul 12 - S0140-6736(18)31307-2
Pubblicato: 27/09/2018 Aggiornato: 19/10/2018
Rispetto all'assenza di trattamento, l'aspirina a basso dosaggio (75-100 mg al giorno) ha significativamente ridotto gli eventi cardiovascolari nei pazienti con peso <70 kg ma non in quelli con un peso ≥70 kg. L'efficacia variava in base al peso ed era indipendente da età, sesso o presenza di diabete. L'aspirina ad alto dosaggio era efficace nei pazienti più pesanti: 325 mg hanno significativamente ridotto gli eventi avversi CV iniziali nei pazienti con peso ≥70 kg e 500 mg sono stati efficaci nei pazienti con peso ≥90 kg. L'aspirina a basso dosaggio ha anche ridotto significativamente il rischio di cancro colorettale a 20 anni nei pazienti con peso <70 kg, ma non in quelli con peso ≥70 kg, mentre le dosi ≥325 mg risultavano efficaci anche nei pazienti con peso fino a 80 kg.
Ottimizzare l'effetto dell'aspirina per la riduzione del rischio cardiovascolare potrebbe avere effetti notevoli sulla salute pubblica, benché sia necessario, nei singoli pazienti, bilanciare il beneficio potenziale con il rischio emorragico. Tra gli studi inclusi nell'analisi, l'80% degli uomini e quasi il 50% delle donne pesavano 70 kg o più. In questa popolazione, quindi, il dosaggio in base al peso avrebbe comportato un aumento delle dosi giornaliere di aspirina nella maggior parte dei pazienti, con un prevedibile aumento del rischio di sanguinamenti. Questa associazione, tuttavia, potrebbe non essere lineare dato che gli autori hanno osservato che il rischio emorragico dell'aspirina a basso dosaggio era elevato in pazienti che pesano 70-90 kg, nonostante l'incapacità di prevenire eventi cardiovascolari.
Weight-adjusted aspirin for cardiovascular prevention
Lancet. 2018 Jul 12 - S0140-6736(18)31307-2
Gilberto Lacchia
Pubblicato: 27/09/2018 Aggiornato: 19/10/2018
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