Passa ai contenuti principali

52 - Donne in età fertile e acido valproico

L'acido valproico e i suoi derivati sono farmaci che in gravidanza comportano un alto rischio di malformazioni congenite e disturbi dello sviluppo psicomotorio. Uno studio ha stimato che, in Francia, tra i bambini nati vivi esposti in utero all'acido valproico o a uno dei suoi derivati tra il 1967 e il 2016, circa il 5% (tra 2000 e 4000) siano stati colpiti da almeno una malformazione congenita maggiore (spina bifida, difetti settali atriali o ventricolari, ipoplasia ventricolare sinistra, atresia dell'arteria polmonare, palatoschisi, atresia anorettale, ipospadia).

Alle donne che assumono questi farmaci dovrebbero essere rinnovate le informazioni sui gravi rischi per il nascituro in caso di gravidanza e sull'importanza di una contraccezione affidabile, a partire dall'adolescenza.

Recentemente, per le donne in età fertile, sono state modificate le indicazioni dei farmaci contenenti acido valproico.

Dopo l'ultima revisione europea questi medicinali sono controindicati:
  • in gravidanza; 
  • sempre nelle donne affette da disturbo bipolare;
  • nelle donne affette da epilessia, salvo il caso in cui non fosse disponibile un trattamento alternativo.
In tutte le donne in età fertile, indipendentemente dall'indicazione, il valproato è controindicato salvo il caso in cui vengano garantite le condizioni previste dal Programma di prevenzione delle gravidanze (si veda la nota informativa disponibile sul sito dell'AIFA).

È necessario garantire che tutte le pazienti di sesso femminile siano informate e abbiano compreso i rischi associati all'uso del valproato in gravidanza, la necessità di adottare un programma di prevenzione della gravidanza, la necessità di un controllo regolare del trattamento, la necessità di una consulenza immediata in caso di pianificazione di una gravidanza o in caso di gravidanza.

Nota Informativa importante su farmaci contenenti valproato (AIFA)

Farmaci antiepilettici in gravidanza: quali rischi per lo sviluppo fetale?

Valproic acid and pregnancy: assessment of malformations in France
Prescrire Int. 2017 Nov;26(188):294.

Gilberto Lacchia


Pubblicato: 20/09/2018 Aggiornato: 19/10/2018 

Commenti

Post popolari in questo blog

101 - Interpretazione degli esami per l'assetto marziale

392 - Tremore indotto da farmaci

Tempo di lettura: 5 min Il tremore è un sintomo molto frequente e non è sempre facile stabilire se sia causato o esacerbato da un farmaco. Si classifica in base al comportamento associato: tremore d'azione di tipo cinetico (durante un movimento volontario) o posturale (mantenimento di una postura), tremore a riposo e tremore intenzionale (durante un movimento diretto a un obiettivo). Alcuni fattori utili per la diagnosi del tremore da farmaci sono: 1) esclusione di altre cause mediche di tremore ( p.es . ipertiroidismo, ipoglicemia); 2) rapporto temporale con l'inizio della terapia; 3) rapporto dose-risposta (l'aumento della dose peggiora il tremore e viceversa); e 4) mancanza di progressione (i tremori del morbo di Parkinson e i tremori essenziali si modificano nel tempo). I pazienti più a rischio sono quelli più anziani, per diversi motivi: Interazione con le patologie di base ( p.es . il parkinsonismo indotto da metoclopramide è più intenso in caso di

266 - Oppioidi e antidepressivi: attenti alle interazioni pericolose

[Tempo di lettura: 7 min]  Associare oppioidi e farmaci antidepressivi espone a diversi tipi di interazione. Alcuni oppioidi aumentano l'attività serotoninergica e possono indurre una sindrome serotoninergica. In certi casi gli SSRI possono bloccare il metabolismo degli oppioidi riducendo l’effetto analgesico di alcuni o aumentando le concentrazioni e il rischio di effetti avversi di altri. La strategia preventiva più semplice è quella di evitare la prescrizione degli oppioidi associati a maggiori rischi di interazione. L'effetto analgesico degli oppioidi è mediato attraverso tre recettori oppioidi principali, mu , delta e kappa .  Molti oppioidi, soprattutto quelli sintetici, agiscono anche su altri target, bloccando per esempio la ricaptazione di serotonina e noradrenalina e i recettori N-metil-D-aspartato (NMDA). Alcuni oppioidi inibiscono il trasportatore di serotonina che aumenta le concentrazioni di serotonina nella sinapsi e quindi l'effetto postsinaptico della se