Innumerevoli farmaci possono causare effetti avversi psichiatrici. Riconoscere l'origine iatrogena evita terapie psichiatriche di lungo termine e le conseguenze gravi di una diagnosi psichiatrica. [Lettura 8 min]
Gli effetti avversi psichiatrici (EAP) sono definiti come comparsa di nuovi sintomi psichiatrici che si sviluppano durante una terapia non psichiatrica o peggioramento di disturbi psichiatrici preesistenti.
La presentazione clinica è simile a sindromi psichiatriche spontanee. I sintomi possono verificarsi alle dosi abituali, in caso di intossicazione o nei giorni successivi alla sospensione di un determinato trattamento (p.es. dopo la sospensione dell’interferon-alfa).
Gli effetti avversi sono molteplici:
- agitazione
- euforia
- confusione
- pensieri deliranti
- allucinazioni
- deflessione dell'umore e depressione
- ideazione suicidaria
Effetti avversi intollerabili o ingestibili possono portare alla sospensione della terapia e complicare il decorso della condizione medica di base.
Gli effetti psichiatrici avversi sono spesso scarsamente caratterizzati negli studi clinici sui farmaci, perché di solito sono eventi meno comuni.
Meccanismo degli effetti avversi
I meccanismi farmacologici implicati nella neurotossicità o negli effetti avversi neuropsichiatrici dei farmaci si possono classificare in meccanismi farmacodinamici e farmacocinetici.
I meccanismi farmacodinamici comportano una modifica dei sistemi neurotrasmettitoriali da parte del farmaco:
I meccanismi farmacodinamici comportano una modifica dei sistemi neurotrasmettitoriali da parte del farmaco:
- influenza diretta sui sistemi neurotrasmettitoriali (p.es. agonisti della dopamina, interleuchine)
- meccanismi indiretti, come nel caso di corticosteroidi o steroidi sessuali che agiscono sull'asse ipotalamo-ipofisi-surrene.
La riduzione della clearance del farmaco in alcune condizioni patologiche, i polimorfismi degli enzimi epatici e le interazioni farmacologiche che riducono il metabolismo sono i principali meccanismi farmacocinetici.
Il rischio di effetti neuropsichiatrici, e di altri effetti avversi, aumenta con l'aumentare dell’esposizione al farmaco (p.es. meflochina, macrolidi).
La politerapia è uno dei fattori di rischio iatrogeni più importanti, a causa dell'aggiunta di effetti farmacologici o a causa dell'inibizione metabolica.
Diagnosi
La diagnosi è impegnativa, in quanto le presentazioni degli effetti avversi iatrogeni (depressione, ansia, psicosi) soddisfano la maggior parte dei criteri del DSM-IV per le corrispondenti sindromi non iatrogene.
Sintomi o sindromi psichiatriche di nuova comparsa o un aggravamento di una sintomatologia preesistente vanno considerati come potenziali effetti avversi fino a prova contraria.
La politerapia è uno dei fattori di rischio iatrogeni più importanti, a causa dell'aggiunta di effetti farmacologici o a causa dell'inibizione metabolica.
Diagnosi
La diagnosi è impegnativa, in quanto le presentazioni degli effetti avversi iatrogeni (depressione, ansia, psicosi) soddisfano la maggior parte dei criteri del DSM-IV per le corrispondenti sindromi non iatrogene.
Sintomi o sindromi psichiatriche di nuova comparsa o un aggravamento di una sintomatologia preesistente vanno considerati come potenziali effetti avversi fino a prova contraria.
L'anamnesi e la cronologia dell’assunzione sono molto importanti per indurre il sospetto diagnostico: un'anamnesi con esposizione positiva, dechallenge positivo e rechallenge positivo, indicano un'alta probabilità di relazione causale tra sintomo psichiatrico e farmaco.
La diagnosi differenziale comprende:
- malattie fisiche con sintomi psichiatrici (p.es., sclerosi multipla, metastasi, disturbi elettrolitici)
- aggravamento di una malattia psichiatrica preesistente
- primo scompenso psichiatrico in individui senza evidente predisposizione
- effetti collaterali psichiatrici avversi alle dosi abituali
- effetti avversi legati all'intossicazione o all'astinenza (p.es. dopo la sospensione di antiparkinsoniani, benzodiazepine, antidepressivi, steroidi anabolizzanti).
Chemioterapici
Non è semplice distinguere tra le alterazioni mentali e comportamentali che si possono presentare nei pazienti oncologici per diversi fattori (patologici, psicologici, ecc.) e quelli indotti dalla chemioterapia.
Quasi tutti i chemioterapici sono associati a EAP significativi:
- deterioramento cognitivo (metotrexate, fludarabina, citarabina, 5-fluorouracile e cisplatino)
- delirio (metotrexate [intratecale o endovenoso], 5-fluorouracile, vincristina, vinblastina, bleomicina, carmustina, cisplatino)
- stato confusionale
- sintomi psicotici
- depressione (vincristina, vinblastina, procarbazina, asparaginasi e tamoxifene)
Gli effetti psichiatrici avversi associati agli anticonvulsivanti si osservano in circa il 15-20% dei pazienti con epilessia.
I principali effetti di questi farmaci sono alterazioni del comportamento e della personalità, disturbi dell'umore (soprattutto depressione), comportamenti suicidi e psicosi.
Il rischio di EAP è variabile: un rischio relativamente più elevato si osserva con barbiturici, topiramato, levetiracetam, zonisamide e felbamato.
La predisposizione individuale è importante; un'anamnesi psichiatrica positiva è un importante fattore di rischio.
Antiparkinsoniani
Quasi tutti i farmaci antiparkinsoniani sono associati a psicosi (20-30%), disturbi del sonno, deterioramento cognitivo e alterazioni dell'umore.
Sono più a rischio i pazienti con malattia avanzata, maggior durata del trattamento, deterioramento cognitivo e discinesie.
Altri effetti avversi, osservati in circa il 15% dei pazienti trattati, sono i comportamenti impulsivi e compulsivi:
Antimicrobici
Diverse classi di antibiotici hanno effetti avversi che vanno da lieve confusione e irritabilità fino al suicidio. Il delirio è l'effetto avverso più comune e si manifesta soprattutto ad alte dosi e in presenza di altri fattori di rischio.
I flurochinolonici e i beta-lattamici causano con maggiore frequenza sintomi psichiatrici maggiori, tra cui psicosi.
L'amoxicillina è tra i primi dieci farmaci più comunemente associati a effetti collaterali psichiatrici.
Il rischio di EAP è variabile: un rischio relativamente più elevato si osserva con barbiturici, topiramato, levetiracetam, zonisamide e felbamato.
La predisposizione individuale è importante; un'anamnesi psichiatrica positiva è un importante fattore di rischio.
Antiparkinsoniani
Quasi tutti i farmaci antiparkinsoniani sono associati a psicosi (20-30%), disturbi del sonno, deterioramento cognitivo e alterazioni dell'umore.
Sono più a rischio i pazienti con malattia avanzata, maggior durata del trattamento, deterioramento cognitivo e discinesie.
Altri effetti avversi, osservati in circa il 15% dei pazienti trattati, sono i comportamenti impulsivi e compulsivi:
- gioco d'azzardo patologico
- ipersessualità
- shopping compulsivo
- alimentazione compulsiva
- impegno eccessivo negli hobby
Antimicrobici
Diverse classi di antibiotici hanno effetti avversi che vanno da lieve confusione e irritabilità fino al suicidio. Il delirio è l'effetto avverso più comune e si manifesta soprattutto ad alte dosi e in presenza di altri fattori di rischio.
I flurochinolonici e i beta-lattamici causano con maggiore frequenza sintomi psichiatrici maggiori, tra cui psicosi.
L'amoxicillina è tra i primi dieci farmaci più comunemente associati a effetti collaterali psichiatrici.
Anche gli antimalarici (meflochina, clorochina ecc.) sono stati associati a EAP, dose-dipendenti, tra cui disturbi del sonno, ansia e depressione, psicosi, deliri e ideazione suicidaria.
Il metronidazolo può causare EAP anche a dosi abituali, ma con un aumento della prevalenza con l’aumentare delle dosi.
Simpaticomimetici
I beta agonisti utilizzati per l'asma bronchiale e la broncopneumopatia cronica ostruttiva possono provocare sintomi psichiatrici.
I farmaci da banco utilizzati per le patologie respiratorie, come le associazioni di antistaminici e decongestionanti (efedrina, pseudoefedrina, fenilefrina, ossimetazolina, nafazolina), possono causare psicosi e delirio.
Immunomodulatori
L’interferon-alfa causa più spesso EAP rispetto all’interferon-beta: depressione, disturbi della personalità, stati d'ansia e attacchi di panico, sintomi maniacali e psicotici.
Il metronidazolo può causare EAP anche a dosi abituali, ma con un aumento della prevalenza con l’aumentare delle dosi.
Simpaticomimetici
I beta agonisti utilizzati per l'asma bronchiale e la broncopneumopatia cronica ostruttiva possono provocare sintomi psichiatrici.
I farmaci da banco utilizzati per le patologie respiratorie, come le associazioni di antistaminici e decongestionanti (efedrina, pseudoefedrina, fenilefrina, ossimetazolina, nafazolina), possono causare psicosi e delirio.
Immunomodulatori
L’interferon-alfa causa più spesso EAP rispetto all’interferon-beta: depressione, disturbi della personalità, stati d'ansia e attacchi di panico, sintomi maniacali e psicotici.
I sintomi depressivi si osservano nelle prime settimane di trattamento; più spesso in pazienti con anamnesi di depressione.
La terapia steroidea può causare molti EAP: depressione, mania, ansia, insonnia, deliri, allucinazioni, agitazione e stati confusionali.
Il prednisone, con un effetto dose-dipendente, è il corticosteroide più spesso coinvolto nelle segnalazioni, ma sono state descritti EAP anche con metilprednisolone, desametasone e beclometasone.
Anche gli steroidi anabolizzanti (testosterone e derivati) causano EAP: impulsività, irritabilità e aggressività ("steroid rage"), delirio, ipersessualità, allucinazioni uditive e visive e dipendenza.
Inibitori dei leucotrieni
Nella scheda tecnica del montelukast sono state segnalate numerose reazioni neuropsichiatriche:
Anticolinergici
Molti farmaci con effetto anticolinergico sono stati associati a effetti psichiatrici:
Farmaci cardiovascolari
Tra gli antipertensivi, i calcio-antagonisti, gli ACE-inibitori e i sartani sono stati associati a disturbi dell'umore, psicosi e delirio. Diversi farmaci antiaritmici sono associati a psicosi e delirio.
I farmaci cardiovascolari, tuttavia, nella popolazione generale non causano sintomi neuropsichiatrici con la frequenza ritenuta in passato, anche se sono possibili reazioni idiosincrasiche.
La terapia steroidea può causare molti EAP: depressione, mania, ansia, insonnia, deliri, allucinazioni, agitazione e stati confusionali.
Il prednisone, con un effetto dose-dipendente, è il corticosteroide più spesso coinvolto nelle segnalazioni, ma sono state descritti EAP anche con metilprednisolone, desametasone e beclometasone.
Anche gli steroidi anabolizzanti (testosterone e derivati) causano EAP: impulsività, irritabilità e aggressività ("steroid rage"), delirio, ipersessualità, allucinazioni uditive e visive e dipendenza.
Inibitori dei leucotrieni
Nella scheda tecnica del montelukast sono state segnalate numerose reazioni neuropsichiatriche:
- comportamento aggressivo
- iperattività psicomotoria (irritabilità, irrequietezza, tremore)
- ansia, depressione
- confusione
- disturbi dell'attenzione
- disturbi del sonno, sonnambulismo
- allucinazioni
- disturbi della memoria
- pensieri e comportamenti suicidari
Anticolinergici
Molti farmaci con effetto anticolinergico sono stati associati a effetti psichiatrici:
- farmaci per la vescica iperattiva: ossibutinina, solifenacina, tolterodina, trospio;
- broncodilatatori: ipratropio, tiotropio, glicopirronio, umeclidinio;
- antistaminici H1: clorfenamina, dexclorfeniramina, fenotiazine come la prometazina; doxilamina;
- colliri midriatici contenenti atropina, ciclopentolato o tropicamide;
Farmaci cardiovascolari
Tra gli antipertensivi, i calcio-antagonisti, gli ACE-inibitori e i sartani sono stati associati a disturbi dell'umore, psicosi e delirio. Diversi farmaci antiaritmici sono associati a psicosi e delirio.
I farmaci cardiovascolari, tuttavia, nella popolazione generale non causano sintomi neuropsichiatrici con la frequenza ritenuta in passato, anche se sono possibili reazioni idiosincrasiche.
In pratica - Numerosi farmaci non psicotropi possono causare EAP, come alterazioni dell’umore e comportamentali.
Sono più suscettibili i pazienti molto anziani e molto giovani e quelli con disturbi psichiatrici pregressi o attuali.
Individuare un EAP evita di confonderlo con una malattia psichiatrica spontanea che spesso richiede un trattamento a lungo termine. La diagnosi corretta può risparmiare al paziente lo stigma, l'angoscia e altre pesanti conseguenze di una terapia psichiatrica ingiustificata di lunga durata.
È quindi importante avvertire pazienti e caregiver di segnalare cambiamenti di umore o di comportamento quando vengono introdotti in terapia farmaci con possibili EAP.
Nella diagnosi differenziale in persone che presentano sintomi psichiatrici nuovi o in peggioramento vanno considerati i possibili effetti avversi dei farmaci.
Nella diagnosi differenziale in persone che presentano sintomi psichiatrici nuovi o in peggioramento vanno considerati i possibili effetti avversi dei farmaci.
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Dialogues Clin Neurosci. 2003 Jun;5(2):155-65
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Gilberto Lacchia - Pubblicato 11/03/2024 - Aggiornato 11/03/2024
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