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525 - Tossicità polmonare da amiodarone

È il farmaco che causa più frequentemente effetti avversi polmonari. La tossicità polmonare è frequente e grave, soprattutto se non riconosciuta come dipendente dalla terapia. [Lettura 7 min]

L’amiodarone è un antiaritmico indicato per la terapia e la prevenzione di aritmie gravi resistenti ad altre terapie specifiche. Viene di solito riservato a situazioni in cui altre terapie non possono essere utilizzate o sono fallite.

L'amiodarone è associato a numerosi effetti avversi:
  • cardiaci (bradicardia, arresto sinusale, prolungamento dell'intervallo QT, disturbi del ritmo ventricolare e rare torsades de pointes )
  • tiroidei (ipotiroidismo, ipertiroidismo)
  • oculari (depositi corneali, blefarospasmo, neurite ottica) 
  • gastroenterici (nausea, vomito, sapore metallico)
  • neurologici (ipertensione intracranica, neuropatie periferiche, parestesie, atassia, tremori o altri sintomi extrapiramidali)
  • cutanei (fotosensibilità, colorazione cutanea blu-grigia, sindrome di Stevens-Johnson, sindrome di Lyell)
  • epatici (aumento delle transaminasi , epatiti, cirrosi)
  • ematologici (anemia emolitica, aplasia midollare)
  • polmonari (pneumopatie interstiziali, ecc.)
È un farmaco altamente lipofilo, che si concentra in molti tessuti e viene eliminato molto lentamente; l’emivita è di circa 50 giorni, e gli effetti avversi possono persistere per oltre un mese dopo la sospensione della terapia.

In alcune casistiche l’amiodarone è risultato il farmaco che più frequentemente causa tossicità polmonare (seguito dalla nitrofurantoina), che è anche uno dei suoi effetti avversi più gravi.

La scheda tecnica dell’amiodarone informa che la tossicità polmonare correlata all’assunzione di amiodarone è una reazione avversa “frequente e grave, che si può manifestare fin al 10% dei pazienti e che può essere fatale nell’8% dei soggetti colpiti, soprattutto a causa di una mancata diagnosi.”

Su Vigiaccess le segnalazioni di interstitial lung disease, pulmonary fibrosis, lung disorder, pulmonary toxicity, pneumonitis e lung infiltration rappresentano l’11% di tutte le segnalazioni.

Nei pazienti in terapia si possono verificare diverse forme di pneumopatia:
  • polmonite interstiziale
  • polmonite eosinofila
  • sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS)
  • emorragia alveolare diffusa
  • noduli polmonari e masse isolate
  • versamenti pleurici (raramente)
La polmonite interstiziale è la presentazione più comune della pneumopatia da amiodarone.

Patogenesi: sono state suggerite due ipotesi principali:
  • Citotossicità diretta sulle cellule polmonari: l'amiodarone ha un’elevata affinità tissutale per il polmone. Un metabolita attivo dell'amiodarone è citotossico e tende ad accumularsi nel tessuto polmonare ancor più dell'amiodarone stesso.
  • Ipersensibilità: è suggerita dalle caratteristiche istopatologiche di una polmonite da ipersensibilità, con infiltrazione linfocitaria, linfocitosi e immunofluorescenza IgG positiva nel polmone.
Fattori di rischio:
  • dose cumulativa (la tossicità polmonare si manifesta dopo mesi, di solito 6-12, o anni dall’inizio della terapia);
  • posologia (l’incidenza è dell’1-5% con dosi giornaliere basse e del 5-15% con dosi >400 mg/d);
  • durata della terapia >2 mesi;
  • età e sesso (gli anziani di sesso maschile hanno maggior probabilità di essere colpiti);
  • etnia (p.es. giapponesi)
  • malattie polmonari preesistenti (è tuttavia possibile che questi pazienti abbiano una riserva polmonare limitata e sviluppino sintomi prima degli altri);
  • ossigenoterapia ad alti flussi;
  • interventi chirurgici e angiografia polmonare.
Manifestazioni cliniche: la polmonite interstiziale va sospettata in base alla comparsa di tosse e/o dispnea in pazienti che assumono o hanno recentemente interrotto l’assunzione di amiodarone.

I sintomi si presentano in modo insidioso, con dispnea, tosse e calo ponderale in pazienti che assumono  dosi ≥200 mg/d di amiodarone, in particolare da 6-12 mesi.

La febbre è presente nel 33-50% dei casi e possono essere segnalati anche altri sintomi, come dolore di tipo pleuritico o malessere generale.

L'esame obiettivo rivela spesso crepitii inspiratori bilaterali, mentre non è presente ippocratismo digitale.

Esami di laboratorio: sono aspecifici, con aumento dei globuli bianchi, della LDH, della proteina C reattiva e della VES. Di solito non sono presenti eosinofilia e anticorpi antinucleo.

I livelli di amiodarone sono di solito normali e non sono predittivi o diagnostici di tossicità polmonare.

Diagnostica per immagini: l'accumulo di amiodarone aumenta l'attenuazione dei tessuti a causa del contenuto di iodio. Si tratta di un marker di esposizione e si osserva nel fegato, nella milza e nel polmone atelettasico.

La radiografia del torace tipica nella polmonite interstiziale mostra nuove opacità diffuse o localizzate, reticolari, consolidative o miste.

La TC ad alta risoluzione (HRCT) può chiarire il pattern radiografico e la distribuzione delle anomalie.

Si osservano opacità diffuse (di solito bilaterali) a vetro smerigliato e ispessimento dei setti, immagini a nido d’ape e bronchiectasie da trazione.
 
Ai test di funzionalità polmonare la pneumopatia da amiodarone è spesso associata a un quadro restrittivo.

In ambito specialistico possono essere eseguiti un lavaggio broncoalveolare e una biopsia polmonare in casi dubbi.

Trattamento: consiste principalmente nell'interruzione dell'amiodarone e, nei pazienti più sintomatici, steroidi sistemici (p.es. prednisone 40-60 mg/d).

A causa della lunga emivita, inizialmente la tossicità polmonare può progredire nonostante la sospensione del farmaco.

Ottenuta una risposta clinica, la terapia steroidea viene ridotta lentamente in 2-6 mesi. Se i sintomi e i segni si ripresentano, la dose di steroide viene di nuovo aumentata all’ultima dose efficace e l'ulteriore riduzione è più lenta, in circa 12 mesi.

I pazienti con sintomi lievi e ossigenazione normale possono essere osservati sospendendo l’amiodarone, senza somministrare cortisonici.

L’amiodarone non va più prescritto ai pazienti che hanno avuto una tossicità polmonare.

Screening: in alcune linee guida sono consigliate radiografie del torace periodiche per i pazienti in terapia con amiodarone. Questa pratica rischia di esporre eccessivamente alle radiazioni e di solito non è necessaria: il peggioramento della funzione respiratoria riferito dai pazienti è generalmente un buon indicatore precoce di tossicità polmonare.

È quindi importante che i pazienti conoscano i sintomi di tossicità polmonare, il fatto che può essere grave e che può verificarsi in qualsiasi momento durante la terapia, fino al mese successivo alla sospensione.

Prognosi: la prognosi della polmonite interstiziale da amiodarone è di solito favorevole se riconosciuta tempestivamente. In uno studio, per esempio, il 75% dei pazienti si sono stabilizzati o sono migliorati dopo la sospensione del farmaco con o senza terapia steroidea.


Drug-Induced Interstitial Lung Disease: A Systematic Review.
J Clin Med. 2018 Oct 15;7(10):356 

Amiodarone pulmonary toxicity
UpToDate - topic last updated: Nov 30, 2021 

Amiodarone lung
Radiopaedia - Last revised by on 12 Sep 2023 







Gilberto Lacchia - Pubblicato 15/11/2023 - Aggiornato 15/11/2023 

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