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428 - Doxiciclina per la polmonite comunitaria

[Tempo di lettura: 5 min] 
La doxiciclina non è tra gli antibiotici comunemente utilizzati nella polmonite comunitaria. I risultati di una metanalisi permettono di tenerla in considerazione come alternativa ad altri antibiotici, verso i quali sono sempre maggiori le resistenze batteriche.

Per il trattamento empirico della polmonite acquisita in comunità (CAP) nei pazienti ambulatoriali, negli studi clinici non è stata chiaramente dimostrata la superiorità di un antibiotico empirico di prima scelta rispetto a un altro.

La scelta dell'antibiotico dipende dalla probabilità di resistenza agli antibiotici, dalle comorbidità del paziente e dal potenziale di effetti avversi (comprese le reazioni di ipersensibilità).

La doxiciclina è spesso un farmaco di ultima scelta per la terapia della CAP. Le linee guida statunitensi del 2019 indicano la doxiciclina come opzione per la terapia ambulatoriale della CAP, ma la raccomandazione è classificata come condizionale con "evidenze di bassa qualità". Anche nelle linee guida britanniche il consiglio è dato con una certa prudenza.

Con l'aumento delle resistenze ai β-lattamici e ai macrolidi, tuttavia, le tetracicline vengono considerate con maggiore attenzione.

È stata pubblicata una meta-analisi di 6 studi randomizzati condotti tra il 1984 e il 2004 in cui la doxiciclina è stata confrontata con altri antibiotici per il trattamento della CAP.

Su un totale di 834 pazienti adulti, ambulatoriali e ricoverati, nessuno dei quali ha richiesto una terapia intensiva, vari protocolli con doxiciclina, endovenosa o orale, hanno ottenuto percentuali di guarigione clinica di quasi il 90%, simili a quelle ottenute dai farmaci di confronto (3 macrolidi, 3 fluorochinoloni).

Erano simili anche gli esiti, tra cui durata della degenza, spesa per il trattamento ed eventi avversi. Nessuno studio conteneva dati microbiologici o di resistenza ai farmaci.

La doxiciclina ha una farmacocinetica interessante e una buona attività contro la maggior parte dei patogeni respiratori.

Come sottolinea un editorialista, tuttavia, è complicato stabilire i suoi pro e contro. Da un lato, le mutazioni di resistenza alle tetracicline possono essere diffuse (alcuni decenni fa, il 30% dei ceppi di pneumococco statunitensi era resistente).

D'altro canto, le prestazioni cliniche della doxiciclina, sia in questa meta-analisi che in diversi studi più recenti, sono state ottime.

La doxiciclina potrebbe avere anche proprietà antinfiammatorie intrinseche. Inoltre, l'uso di questa tetraciclina sembra comportare un rischio insolitamente basso di infezione da C. difficile.

Uno studio del 2012 su una coorte di più di 2700 pazienti ricoverati, aveva rilevato un’incidenza di infezione da C. difficile di 8.11/10000 giorni/paziente nei pazienti trattati con antibiotici diversi dalla doxiciclina. Tra gli oltre 1000 pazienti trattati con questa tetraciclina l’incidenza era di 1.67/10000 giorni/paziente.

In pratica - Gli autori di UpToDate consigliano come terapia di base un β-lattamico a cui aggiungere un secondo antibiotico per la copertura dei batteri atipici.

Tra i β-lattamici, consigliano amoxicillina o amoxicillina-clavulanato ad alte dosi perché continuano a essere attivi contro la maggior parte dei ceppi di S. pneumoniae, nonostante l'aumento delle resistenze.

L’amoxicillina viene consigliata nei pazienti senza comorbidità, con età <65 anni, che non hanno utilizzato antibiotici di recente.

L’amoxicillina-clavulanato, con spettro più ampio, è preferibile nei pazienti anziani, fumatori e in quelli con comorbidità.
  • Amoxicillina (o amoxicillina-clavulanato) 1 g x 3 associata a un macrolide (azitromicina, claritromicina) o doxiciclina (100 mg x 2)
  • In caso di allergia alle penicilline: cefalosporina di terza generazione, p.es. cefpodoxima  200 mg x 2 (Cefodox°) associata a un macrolide (azitromicina, claritromicina) o doxiciclina (100 mg x 2)
Per limitare il rischio di ulcerazioni esofagee, la doxiciclina deve essere assunta durante i pasti, con un abbondante bicchiere d'acqua e almeno 1 ora prima di coricarsi.

Va ricordato che la doxiciclina è fotosensibilizzante e i pazienti non devono esporsi al sole o altre fonti di UV durante la terapia. Sono possibili anche interazioni con altri farmaci fotosensibilizzanti, per esempio i retinoidi, con rischio di ipertensione endocranica.

Anche se i fluorochinoloni sono spesso utilizzati per il trattamento della CAP, il loro uso è sconsigliato  dai consulenti di UpToDate nei pazienti ambulatoriali con CAP senza comorbidità o uso recente di antimicrobici, a meno che l'uso di altri antibiotici non sia possibile.

Non vengono consigliati i corticosteroidi per il trattamento della CAP ambulatoriale perché i potenziali danni sono probabilmente superiori ai potenziali benefici.

Il rapporto rischio/beneficio dei corticosteroidi sembra essere maggiore nei pazienti con CAP in condizioni critiche.

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