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533 - Agonisti del recettore GLP-1 e rischio di suicidio

Per questi farmaci, commercializzati negli ultimi 15 anni, non sono poche le segnalazioni di effetti avversi gravi, come tentativi di suicidio e atti di autolesionismo. Le schede tecniche europee non li menzionano ancora. [Lettura 4 min]


Gli agonisti del recettore GLP-1 sono analoghi del GLP-1, una incretina intestinale.

Il GLP-1 e gli agonisti del GLP-1 si legano a uno specifico recettore espresso in vari organi: oltre alle cellule beta pancreatiche con secrezione postprandiale di insulina, anche dotti pancreatici, mucosa gastrica, reni, polmoni, cuore, cute, cellule immunitarie e ipotalamo.

Oltre al suo effetto sulla secrezione di insulina, il GLP-1 rallenta lo svuotamento gastrico e induce una sensazione di sazietà attraverso i recettori ipotalamici del GLP-1.

In Europa sono disponibili exenatide (autorizzata nel 2006), liraglutide, dulaglutide, lixisenatide, semaglutide e tirzepatide, l’ultima approvata a fine 2022.

All'inizio di luglio 2023, il Comitato Europeo di Farmacovigilanza (PRAC) ha deciso di aprire un'indagine su liraglutide e semaglutide, iniettabile o orale, a causa dell’aumento delle segnalazioni di idee suicidarie e di autolesionismo segnalati in Unione Europea.

A tutt’oggi le schede tecniche europee degli agonisti GLP-1 non citano questa reazione avversa. Al contrario, le schede tecniche statunitensi della liraglutide avvertono della possibilità di suicidio o pensieri suicidari e raccomandano di monitorare stati depressivi nuovi o in peggioramento ed eventuali idee suicidarie.

Negli studi sulla liraglutide pre-marketing su adulti obesi, le idee suicidarie erano più frequenti nei pazienti in trattamento (0,3% vs 0.1%).

Uno studio su adolescenti obesi, che aveva escluso soggetti a rischio di depressione o di suicidio, ha riscontrato un'incidenza del 4% di depressione nel gruppo liraglutide rispetto al 2,4% nel gruppo placebo. Un adolescente si è suicidato circa 48 settimane dopo l'inizio della liraglutide.

Gli studi registrativi di fase 2 o 3 per la semaglutide hanno escluso pazienti con una storia di disturbi psichiatrici gravi, soprattutto quelli con una storia di disturbo depressivo maggiore nei 2 anni precedenti, precedenti tentativi di suicidio o qualsiasi comportamento suicidario nei 30 giorni precedenti.

Queste esclusioni hanno comportato una sottostima della frequenza di depressione e ideazione suicidaria. Nel 2014 la FDA statunitense ha chiesto alle aziende di monitorare i disturbi dell'umore e le tendenze suicidarie per qualsiasi farmaco ad azione centrale indicato per la perdita di peso.

I numeri dei casi di ideazione e depressione suicidaria, tentativi di suicidio e suicidi segnalati sul database dell’OMS non sono trascurabili (tabella).


Dal 2019 all'ottobre 2023, il database di farmacovigilanza britannico ha registrato 24 segnalazioni di comportamento suicidario e autolesionismo attribuiti a semaglutide; 20 a liraglutide; 4 a dulaglutide; 2 a exenatide.

Dal 2010 all'inizio di ottobre 2023, nel database di farmacovigilanza statunitense (Faers) sono state registrate 265 segnalazioni di ideazione o comportamento suicidario, compresi 36 suicidi, in pazienti che assumevano agonisti GLP-1.

In uno studio in collaborazione tra alcune università italiane e il dipartimento di psicofarmacologia dell'università dell'Hertfordshire, sono stati analizzati i post su diverse piattaforme di social media dopo l'immissione in commercio degli agonisti del GLP-1, per valutare la segnalazione di effetti avversi psichiatrici.

La maggior parte dei post evidenziava disturbi del sonno/insonnia, ansia, depressione e problemi di salute mentale in generale.

Nel passato, anche altri farmaci utilizzati per la perdita di peso hanno mostrato effetti avversi psichiatrici. Per esempio:
  • anfetamine (fentermina, da sola associata a topiramato);
  • benfluorex (Mediaxal°, ritirato dal commercio);
  • associazione di bupropione e naltrexone (Mysimba°);
  • sibutramina (Reductil°);
  • rimonabant (ritirato dal commercio nel 2009 per l’aumento del rischio di suicidio)
  • lorcaserina (Belviq°, non in commercio in Italia)
In pratica - Ad oggi, i dati disponibili non consentono di escludere un legame causale tra uso di un agonista GLP-1 e la comparsa o il peggioramento di una depressione, ideazione suicidaria, tentativi di suicidio o suicidio.

È prudente considerare questo rischio come un effetto di classe, applicabile a tutti gli agonisti del GLP-1, a causa della stessa azione a livello centrale.

L’effetto avverso può interessare qualsiasi indicazione del farmaco, ma è probabile che le persone obese siano più colpite, in quanto l'obesità stessa può indurre sofferenze psicologiche, tra cui depressione e ansia.



Agonistes du GLP-1 : dépressions, idées ou gestes suicidaires ?
La revue Prescrire 2024; 44 (483): 28-30

Receptor Agonists and Related Mental Health Issues; Insights from a Range of Social Media Platforms Using a Mixed-Methods Approach.
Brain Sci. 2023 Oct 24;13(11):1503 





Gilberto Lacchia - Pubblicato 08/01/2024 - Aggiornato 08/01/2024 

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