Passa ai contenuti principali

531 - Attenti all'associazione tra ceftriaxone e lansoprazolo!


L'associazione tra ceftriaxone e lansoprazolo può aumentare in modo pericoloso l'intervallo QT e causare un'eccesso di mortalità. Meglio evitarla. [Lettura 3 min]

Da alcuni anni era stato ipotizzato che l'associazione di ceftriaxone e lansoprazolo potesse avere un effetto aritmogenico clinicamente significativo.

In una lettera pubblicata nel 2017 sul Journal of the American College of Cardiology, colleghi dell'università di Siena avevano segnalato il caso di un paziente ricoverato con polmonite.

Al momento del ricovero, l'ECG del paziente mostrava un normale intervallo QTc (422 ms).

Dopo l'inizio della somministrazione di ceftriaxone (2 g/d), un secondo ECG eseguito 3 giorni dopo non aveva alterazioni significative del QTc (417 ms).

In ottava giornata il paziente segnalava un'epigastralgia ed è stato aggiunto lansoprazolo 30 mg/d.

Dopo 2 giorni di trattamento in associazione si è sviluppato un prolungamento del QTc (475 ms), senza alterazioni elettrolitiche, ecocardiografiche o assunzione di altri farmaci.

Il lansoprazolo è stato sostituito con il pantoprazolo, continuando la terapia con ceftriaxone. Due giorni dopo, il QTc si è normalizzato con il ripristino dei valori basali (424 ms).

Lo stesso gruppo italiano, in una coorte di pazienti non selezionati con torsade del pointes, ha osservato che l'associazione ceftriaxone/lansoprazolo era stata assunta da una percentuale non trascurabile di soggetti.

Ora, uno studio pubblicato su JAMA da autori canadesi conferma che questa interazione può avere effetti clinicamente significativi e pericolosi.

Lo studio di coorte, multicentrico e retrospettivo, ha confrontato 3747 pazienti trattati con lansoprazolo durante una terapia con ceftriaxone con 27400+ pazienti che assumevano altri inibitori di pompa associati al ceftriaxone.

I soggetti trattati con lansoprazolo avevano un maggior rischio di aritmie ventricolari o arresto cardiaco (differenza di rischio 1,7%) e maggior rischio di mortalità per tutte le cause in ospedale rispetto a quelli esposti ad altri inibitori di pompa protonica (differenza di rischio 7,4%).

In uno studio precedente, il rischio assoluto di un intervallo QTc clinicamente significativo superiore a 500 ms aumentava dal 4% al 7% nel gruppo ceftriaxone e lansoprazolo rispetto a uno dei due farmaci assunti da soli.

In pratica - Questo studio fornisce ulteriori dati al sospetto che l'associazione tra ceftriaxone e lansoprazolo possano causare gravi effetti avversi, tra cui aritmie ventricolari, arresto cardiaco e morte.

Si tratta di una interazione che non è ancora segnalata da software come Micromedex o Lexicomp.

Su InterCHECK, invece, si trova un avvertimento con rilevanza clinica C sul possibile aumento della cardiotossicità.

Questa combinazione, quindi, andrebbe evitata nella pratica clinica, preferendo alternative più sicure.



JAMA Netw Open. 2023 Oct 2;6(10):e2339893 

Combination Therapy With Ceftriaxone and Lansoprazole, Acquired Long QT Syndrome, and Torsades de Pointes Risk.
J Am Coll Cardiol. 2017 Apr 11;69(14):1876-1877 






Gilberto Lacchia - Pubblicato 15/12/2023 - Aggiornato 15/12/2023 

Commenti

Post popolari in questo blog

392 - Tremore indotto da farmaci

Tempo di lettura: 5 min Il tremore è un sintomo molto frequente e non è sempre facile stabilire se sia causato o esacerbato da un farmaco. Si classifica in base al comportamento associato: tremore d'azione di tipo cinetico (durante un movimento volontario) o posturale (mantenimento di una postura), tremore a riposo e tremore intenzionale (durante un movimento diretto a un obiettivo). Alcuni fattori utili per la diagnosi del tremore da farmaci sono: 1) esclusione di altre cause mediche di tremore ( p.es . ipertiroidismo, ipoglicemia); 2) rapporto temporale con l'inizio della terapia; 3) rapporto dose-risposta (l'aumento della dose peggiora il tremore e viceversa); e 4) mancanza di progressione (i tremori del morbo di Parkinson e i tremori essenziali si modificano nel tempo). I pazienti più a rischio sono quelli più anziani, per diversi motivi: Interazione con le patologie di base ( p.es . il parkinsonismo indotto da metoclopramide è più intenso in caso di

266 - Oppioidi e antidepressivi: attenti alle interazioni pericolose

[Tempo di lettura: 7 min]  Associare oppioidi e farmaci antidepressivi espone a diversi tipi di interazione. Alcuni oppioidi aumentano l'attività serotoninergica e possono indurre una sindrome serotoninergica. In certi casi gli SSRI possono bloccare il metabolismo degli oppioidi riducendo l’effetto analgesico di alcuni o aumentando le concentrazioni e il rischio di effetti avversi di altri. La strategia preventiva più semplice è quella di evitare la prescrizione degli oppioidi associati a maggiori rischi di interazione. L'effetto analgesico degli oppioidi è mediato attraverso tre recettori oppioidi principali, mu , delta e kappa .  Molti oppioidi, soprattutto quelli sintetici, agiscono anche su altri target, bloccando per esempio la ricaptazione di serotonina e noradrenalina e i recettori N-metil-D-aspartato (NMDA). Alcuni oppioidi inibiscono il trasportatore di serotonina che aumenta le concentrazioni di serotonina nella sinapsi e quindi l'effetto postsinaptico della se

101 - Interpretazione degli esami per l'assetto marziale