[Tempo di lettura: 5 min] PRIMA SCELTA
L'ossiuriasi è una parassitosi digestiva causata dal nematode Enterobius vermicularis. È molto comune nei bambini tra i 3 e i 10 anni e nei loro familiari. La trasmissione è interumana, comune all'interno della stessa famiglia o delle comunità.
La contaminazione avviene attraverso l'ingestione di uova presenti sulle mani, soprattutto sotto le unghie, e più raramente tramite abiti, lenzuola o oggetti contaminati. La trasmissione sessuale o aerea è molto più rara.
Dopo la schiusa nell'intestino tenue, le larve si sviluppano in vermi adulti che vivono principalmente nell'intestino cieco. I vermi femminili fecondati migrano, soprattutto di notte, verso il margine anale per deporre le uova, causando prurito anale. Le manifestazioni cliniche si verificano di solito 1-2 mesi dopo l'infezione. Le uova sono contaminanti per 2 o 3 settimane, esponendo i pazienti alla reinfestazione o al rischio di contaminazione delle persone che li circondano. Queste reinfestazioni limitano la guarigione spontanea.
Il sintomo principale è il prurito anale, prevalentemente notturno, che contribuisce alla contaminazione delle mani con le uova. L'infestazione a volte causa prurito vulvare o vaginale.
Di solito non sono presenti sintomi sistemici. Disturbi del sonno ed irritabilità sono a volte conseguenze di un intenso prurito. La presenza di un numero molto alto di vermi può causare dolore addominale, nausea e vomito. Molto rare sono complicanze quali infezioni delle vie urinarie e le infezioni vulvovaginali.
Diagnosi differenziale - Vanno considerate altre condizioni che causano il prurito anale: emorroidi, ascessi/fistole anali, dermatite atopica/da contatto, psoriasi, infezioni da Candida, condilomi, malattie infiammatorie croniche intestinali. Un prurito diffuso, associato al prurito anale, suggerisce prima di tutto cause diverse dagli ossiuri.
Diagnosi - È confermata dalla presenza dei vermi o delle uova all'esame microscopico di un nastro precedentemente applicato al margine anale al mattino, prima di andare in bagno e di defecare ("scotch test") . Con un solo test si possono diagnosticare solo circa metà delle infestazioni; ripetuto per 3 giorni consecutivi ha una sensibilità di circa il 90%.
L'esame parassitologico delle feci non è utile perché l'E. vermicularis di solito non è presente nelle feci. A causa della mancanza di passaggio extraintestinale dell'E. vermicularis, non c'è generalmente eosinofilia e non esistono test sierologici diagnostici.
Terapia - L'albendazolo (Zentel°) e il mebendazolo (Vermox°) sono gli antielmintici meglio valutati. Nei bambini di età superiore ai 2 anni e negli adulti, il dosaggio generalmente raccomandato è di 400 mg di albendazolo o 100 mg di mebendazolo, assunto per via orale in dose singola. Alle dosi usate per via orale, questi antielmintici sono scarsamente o per nulla assorbiti dall'apparato digerente.
Nessuno di questi farmaci è in grado di distruggere le uova, quindi viene consigliata una seconda dose 14 giorni dopo la prima per prevenire una nuova infestazione. Dopo due dosi orali a 14 giorni di distanza questa terapia elimina virtualmente il parassita.
Gli effetti avversi dei benzimidazoli alle dosi usate per l'ossiuriasi consistono soprattutto in nausea, vomito, dolori addominali e diarrea.
I dati disponibili nelle donne esposte durante la gravidanza, anche a dosaggi molto elevati per il trattamento di altre parassitosi, non hanno mostrato particolari segnali di rischio; tuttavia nelle schede tecniche di albendazolo e mebendazolo è controindicato l'uso durante gravidanza o allattamento.
Un accurato e regolare lavaggio delle mani prima di ogni pasto e dopo l'uso del bagno è la misura preventiva più importante. Altre semplici misure, benché non valutate sistematicamente, sembrano essere utili: tenere le unghie corte e pulite; lavare a caldo indumenti ed effetti letterecci potenzialmente contaminati; usare la doccia invece del bagno.
Data la natura contagiosa dell'E. vermicularis e i pochi effetti avversi degli antielmintici di scelta, viene consigliato di trattare contemporaneamente i conviventi. Dopo il trattamento, non è necessario confermare la guarigione la "scotcht test". Se i sintomi recidivano, il trattamento è lo stesso dopo la conferma preventiva della diagnosi, per ridurre il rischio di trattamenti non necessari.
Enterobiasis (pinworm) and trichuriasis (whipworm)
UpToDate® - This topic last updated: Jan 10, 2020
Oxyurose
La revue Prescrire 2020 Jui;40(440):436-438
Enterobiasis (pinworm) and trichuriasis (whipworm)
UpToDate® - This topic last updated: Jan 10, 2020
Oxyurose
La revue Prescrire 2020 Jui;40(440):436-438
Gilberto Lacchia
______________________________________
Pubblicato: 05/10/2020 Aggiornato: 05/10/2020
Commenti
Posta un commento