A fine agosto 2020 l'autorità regolatoria britannica per i medicinali (MHRA, Medicines and Healthcare products Regulatory Agency) ha invitato i medici a tenere presente alcune situazioni in cui è consigliabile il dosaggio ematico dei livelli di clozapina, oltre al monitoraggio dell'emocromo richiesto per la prescrizione del farmaco.
La clozapina (Leponex°) è un antipsicotico atipico indicato per la schizofrenia resistente al trattamento e la psicosi in corso di morbo di Parkinson dopo il fallimento di altre terapie.
La clozapina è metabolizzata dall'isoenzima CYP1A2 del citocromo P450 e il livello terapeutico raccomandato è 0.35–0.6 mg/L.
Effetti avversi
La neutropenia è quello più temuto, con il maggior rischio nelle prime 18 settimane di trattamento, e richiede un monitoraggio stretto con un emocromo recente prima del rinnovo della prescrizione.
Effetti avversi
La neutropenia è quello più temuto, con il maggior rischio nelle prime 18 settimane di trattamento, e richiede un monitoraggio stretto con un emocromo recente prima del rinnovo della prescrizione.
Effetti cardiovascolari: durante le fasi iniziali della terapia è comune l'ipotensione, ma possono verificarsi anche crisi ipertensive per le quali è necessaria una riduzione graduale del dosaggio. La tachicardia è molto comune, di solito non clinicamente significativa, ma può essere un sintomo di miocardite; a volte è persistente è richiede un trattamento con β-bloccanti. Le miocarditi sono rare, ma si verificano con maggior frequenza nei primi due mesi di trattamento (va sospeso il trattamento).
La stipsi e la scialorrea sono effetti avversi molto comuni.
Convulsioni: la clozapina è uno degli antipsicotici più epilettogeni e il rischio è dose-dipendente. È sconsigliata l'associazione con altri farmaci che riducono la soglia convulsiva (bupropione, antidepressivi SSRI, triciclici, tramadolo, anestetici locali).
Interazione con il fumo di sigaretta
Gli idrocarburi poliaromatici del fumo di sigaretta sono induttori dell'isoenzima CYP1A2: se un paziente smette di fumare, anche in modo non programmato, (p.es. per un ricovero ospedaliero) le concentrazioni ematiche di clozapina possono aumentare significativamente con effetti avversi gravi.
Interazione con il fumo di sigaretta
Gli idrocarburi poliaromatici del fumo di sigaretta sono induttori dell'isoenzima CYP1A2: se un paziente smette di fumare, anche in modo non programmato, (p.es. per un ricovero ospedaliero) le concentrazioni ematiche di clozapina possono aumentare significativamente con effetti avversi gravi.
Sono necessari da 4 giorni a 1 settimana perché gli isoenzimi del citocromo P450 ritornino ai livelli precedenti all'abitudine al fumo e diversi altri giorni perché la clozapina raggiunga un nuovo steady state: le complicanze possono comparire fino a 3 settimane dopo aver smesso di fumare. L'uso della terapia sostitutiva con nicotina non impedisce questa interazione.
In seguito a due casi mortali attribuiti alla tossicità da clozapina (un paziente a cui era stata associata una terapia con amisulpiride e uno con polmonite), la MHRA raccomanda il monitoraggio dei livelli ematici di clozapina per verificarne la tossicità in alcune situazioni cliniche, cioè quando:
- il paziente smette di fumare o passa alla sigaretta elettronica;
- vengono associati farmaci con possibili interazioni che aumentano i livelli di clozapina nel sangue (p.es. ciprofloxacina, fluvoxamina, aloperidolo, duloxetina, amisulpiride);
- si verifica una polmonite o altra infezione grave;
- si sospetta un ridotto metabolismo della clozapina;
- si sospetta una tossicità.
Clozapine and other antipsychotics: monitoring blood concentrations for toxicity
Medicines and Healthcare products Regulatory Agency
Oxford Handbook of Clinical Pharmacy, 3rd ed. 2017
Clozapine, pag. 427-429
Gilberto Lacchia
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Pubblicato: 19/10/2020 Aggiornato: 19/10/2020
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