Passa ai contenuti principali

135 - Valutare un TSH soppresso

Tempo di lettura: 3 min

Il riscontro di bassi valori di TSH è piuttosto comune in medicina generale. Ecco alcune dritte su come impostare la valutazione del paziente.

Esame obiettivo: va indirizzato alla ricerca di segni di tirotossicosi, come tachicardia, fibrillazione atriale, tremore fine, segni oculari (retrazione palpebrale).

Anamnesi farmacologica: amiodarone e levotiroxina (sovradosaggio, anche da assunzione impropria) sono i farmaci più spesso in causa. Cause meno frequenti di soppressione del TSH sono corticosteroidi ad alte dosi, recente trattamento con metimazolo e infusioni di dopamina.

Valutazione della funzione tiroidea: la fase successiva a un riscontro di TSH basso è il dosaggio della tiroxina e, se normale, dell'fT3. Se entrambi i valori sono normali, la diagnosi più probabile è un ipertiroidismo subclinico o un'anomalia transitoria del TSH che può essere indotta da una malattia non tiroidea che altera l'asse ipotalamo-ipofisario; si può trattare di qualsiasi malattia acuta di una certa gravità (per questo motivo nei pazienti ricoverati è tre volte più probabile trovare un TSH soppresso).

Il TSH andrà quindi ridosato dopo circa 6 settimane e, se continua ad essere al di sotto dei valori normali, la condizione rientra nella definizione di ipertiroidismo subclinico, anche se esiste una certa percentuale di soggetti sani con un TSH al di sotto dell'intervallo di riferimento.

L'ipertiroidismo subclinico si verifica quando l'iperattività tiroidea (Basedow o nodulo autonomo) è sufficiente a sopprimere il TSH ma non a causare un aumento degli ormoni tiroidei circolanti. È più frequente in età avanzata e nelle donne. In circa l'1-3% dei pazienti anziani all'anno si ha una progressione verso l'ipertiroidismo franco. Le principali complicanze di questa condizione sono la progressione di un'osteoporosi e lo scatenamento di una fibrillazione atriale.

Un TSH basso con un valore di fT4 basso è indice di un disturbo ipofisario o ipotalamico e questi pazienti vanno inviati a consulenza specialistica.


Investigating low thyroid stimulating hormone (TSH) level
BMJ. 2013 Nov 20;347:f6842

Subclinical Hyperthyroidism: When to Consider Treatment
Am Fam Physician. 2017 Jun 1;95(11):710-716




Gilberto Lacchia

______________________________________

Pubblicato: 18/11/2019 Aggiornato: 18/11/2019

Commenti

Post popolari in questo blog

266 - Oppioidi e antidepressivi: attenti alle interazioni pericolose

[Tempo di lettura: 7 min]  Associare oppioidi e farmaci antidepressivi espone a diversi tipi di interazione. Alcuni oppioidi aumentano l'attività serotoninergica e possono indurre una sindrome serotoninergica. In certi casi gli SSRI possono bloccare il metabolismo degli oppioidi riducendo l’effetto analgesico di alcuni o aumentando le concentrazioni e il rischio di effetti avversi di altri. La strategia preventiva più semplice è quella di evitare la prescrizione degli oppioidi associati a maggiori rischi di interazione. L'effetto analgesico degli oppioidi è mediato attraverso tre recettori oppioidi principali, mu , delta e kappa .  Molti oppioidi, soprattutto quelli sintetici, agiscono anche su altri target, bloccando per esempio la ricaptazione di serotonina e noradrenalina e i recettori N-metil-D-aspartato (NMDA). Alcuni oppioidi inibiscono il trasportatore di serotonina che aumenta le concentrazioni di serotonina nella sinapsi e quindi l'effetto postsinaptico della se

392 - Tremore indotto da farmaci

Tempo di lettura: 5 min Il tremore è un sintomo molto frequente e non è sempre facile stabilire se sia causato o esacerbato da un farmaco. Si classifica in base al comportamento associato: tremore d'azione di tipo cinetico (durante un movimento volontario) o posturale (mantenimento di una postura), tremore a riposo e tremore intenzionale (durante un movimento diretto a un obiettivo). Alcuni fattori utili per la diagnosi del tremore da farmaci sono: 1) esclusione di altre cause mediche di tremore ( p.es . ipertiroidismo, ipoglicemia); 2) rapporto temporale con l'inizio della terapia; 3) rapporto dose-risposta (l'aumento della dose peggiora il tremore e viceversa); e 4) mancanza di progressione (i tremori del morbo di Parkinson e i tremori essenziali si modificano nel tempo). I pazienti più a rischio sono quelli più anziani, per diversi motivi: Interazione con le patologie di base ( p.es . il parkinsonismo indotto da metoclopramide è più intenso in caso di

304 - Scialorrea da farmaci

[Tempo di lettura: 4 min]    Diversi farmaci, utilizzati soprattutto in psichiatria, possono causare ipersalivazione. È un problema che può ridurre la qualità di vita dei pazienti e a volte avere complicanze gravi. La scialorrea (ipersalivazione) è un sintomo soggettivo, percepito dal paziente come eccessiva produzione di saliva. A volte si presenta con una fuoriuscita di saliva dalla bocca perché il soggetto non riesce a trattenerla dietro la barriera labiale. È un fenomeno comune nei neonati, ma è considerata anomala dopo i quattro anni. Può essere causata dalla diminuzione della frequenza di deglutizione o dall’aumento della produzione di saliva. Le cause possono essere locali (odontalgia, protesi mal posizionate, infiammazioni o infezioni orali), neurologiche (nevralgia trigeminale, tumori cerebrali, morbo di Parkinson, sclerosi laterale amiotrofica), tossiche (mercurio, iodio, fluoruro di sodio, funghi velenosi, nicotina) o farmacologiche. La scialorrea può avere diverse cons