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97 - La prima valutazione di un paziente con possibile insufficienza cardiaca

Tempo di lettura: 2 min

Qual è l'approccio migliore per la prima valutazione di pazienti con sospetta insufficienza cardiaca?

È stato condotto uno studio in un contesto di medicina generale, con l'arruolamento di almeno 100 pazienti e dati registrati prospetticamente su segni, sintomi e anamnesi del paziente. Lo standard di riferimento in ogni paziente comprendeva una misura oggettiva della funzione cardiaca (ecocardiogramma) e una revisione da parte di uno o più cardiologi di tutti i dati dei pazienti.

L'età media dei partecipanti era di 71 anni e il 34% aveva un'insufficienza cardiaca. Gli autori hanno identificato 4 predittori indipendenti di insufficienza cardiaca: sesso maschile, storia di infarto miocardico, crepitii all'esame obiettivo polmonare ed edema delle caviglie (MICE, Male, Infarction, Crepitations, Edema). Sono state confrontate diverse combinazioni di questa regola clinica con BNP e NT-pro-BNP, concludendo che il miglior approccio era quello di valutare un paziente secondo la regola MICE.

Se una qualsiasi delle 4 caratteristiche è presente, al paziente va richiesta un'ecocardiogramma, in caso contrario, si può richiedere un dosaggio del BNP e decidere per l'ecocardiogramma solo se i risultati sono positivi. Questo approccio aveva una sensibilità dall'81% al 96% e una specificità dal 57% al 74%.

In pratica - Se un paziente dispnoico ha avuto un precedente infarto miocardico, è maschio, ha edema perimalleolare o crepitii basali è consigliabile un ecocardiogramma. In caso contrario si può valutare il BNP e decidere sulla base di questi risultati. (Evidenza = 2b)

Developmentand initial validation of a simple clinical decision tool to predict thepresence of heart failure in primary care: the MICE (Male, Infarction,Crepitations, Edema) rule.
Eur J Heart Fail 2012;14(9):1000-1008.

Gilberto Lacchia


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Pubblicato: 09/05/2019 Aggiornato: 09/05/2019

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