Passa ai contenuti principali

76 - Antiossidanti e vitamine nella maculopatia dell'anziano

Tempo di lettura: 3 min
La degenerazione maculare legata all'età (DMLE) è una malattia degenerativa progressiva della retina (macula) che colpisce adulti dopo i 55 anni producendo un'alterazione della visione centrale. È progressivamente più frequente con l'età (un ultraottantenne su tre ha segni precoci di DMLE) e la sua eziologia è molto probabilmente multifattoriale. Sono stati proposti trattamenti preventivi e terapeutici con antiossidanti che potrebbero prevenire i danni cellulari nella retina reagendo con i radicali liberi prodotti nel processo di assorbimento della luce. Secondo questa ipotesi, livelli dietetici più elevati di vitamine e minerali antiossidanti dovrebbero prevenire l'insorgenza o rallentare la progressione della DMLE.


Nel 2017 i ricercatori della Cochrane Collaboration hanno prodotto due revisioni sistematiche di studi relativi sia alla prevenzione sia al trattamento per rallentare la progressione della DMLE con questi integratori.


Per quanto riguarda l'uso preventivo sono stati trovati cinque studi pertinenti, condotti su un oltre 76.000 soggetti in Australia, Finlandia e Stati Uniti, in cui la vitamina C, la vitamina E, il betacarotene e gli integratori multivitaminici erano confrontati con il placebo. I soggetti erano seguiti da 4 a 10 anni.


Le conclusioni degli autori della revisione sono che l'assunzione di integratori a base di vitamina E o betacarotene non previene né ritarda l'insorgenza della DMLE. Lo stesso probabilmente vale per la vitamina C. Non ci sono prove rispetto ad altri integratori antiossidanti, come la luteina e la zeaxantina (un carotenoide di cui la luteina è un isomero). Anche se generalmente considerati sicuri, gli integratori vitaminici possono avere effetti nocivi e sono necessarie chiare dimostrazioni di un beneficio prima di poterli raccomandare.


Gli stessi autori hanno prodotto una revisione sistematica su 19 studi in cui gli integratori venivano utilizzati per rallentare la progressione della DMLE, e venivano confrontati con il placebo integratori multivitaminici, zinco, vitamina E, luteina e zeaxantina. Si tratta di studi più piccoli rispetto a quelli sulla prevenzione e la maggior parte aveva un follow up più breve (inferiore a 2 anni).


Le evidenze non erano univoche, ma in un grande studio statunitense con un follow up di cinque anni l'associazione di vitamina C, E, carotenoidi e zinco comportava un rallentamento della progressione in soggetti con diagnosi di DMLE. Questo risultato è stato osservato in una popolazione americana relativamente ben nutrita e non si conosce la generalizzabilità ad altre popolazioni.

Va notato che il caroteonide utilizzato in questo studio è il beta-carotene che in passato era stato associato a un aumento del tumore polmonare nei fumatori.

Al contrario, integratori contenenti luteina e zeaxantina (ampiamente commercializzati per le persone con DMLE) avrebbero un effetto scarso o nullo sulla progressione della DMLE.


Antioxidant vitamin and mineral supplements for preventing age‐related macular degeneration
Cochrane Database Syst Rev. 2017 Jul 30;7


Antioxidant vitamin and mineral supplements for slowing the progression of age‐related macular degeneration
Cochrane Database Syst Rev. 2017 Jul 31;7




Gilberto Lacchia
______________________________________
Pubblicato: 14/01/2019 Aggiornato: 14/01/2019

Commenti

Post popolari in questo blog

266 - Oppioidi e antidepressivi: attenti alle interazioni pericolose

[Tempo di lettura: 7 min]  Associare oppioidi e farmaci antidepressivi espone a diversi tipi di interazione. Alcuni oppioidi aumentano l'attività serotoninergica e possono indurre una sindrome serotoninergica. In certi casi gli SSRI possono bloccare il metabolismo degli oppioidi riducendo l’effetto analgesico di alcuni o aumentando le concentrazioni e il rischio di effetti avversi di altri. La strategia preventiva più semplice è quella di evitare la prescrizione degli oppioidi associati a maggiori rischi di interazione. L'effetto analgesico degli oppioidi è mediato attraverso tre recettori oppioidi principali, mu , delta e kappa .  Molti oppioidi, soprattutto quelli sintetici, agiscono anche su altri target, bloccando per esempio la ricaptazione di serotonina e noradrenalina e i recettori N-metil-D-aspartato (NMDA). Alcuni oppioidi inibiscono il trasportatore di serotonina che aumenta le concentrazioni di serotonina nella sinapsi e quindi l'effetto postsinaptico della se...

304 - Scialorrea da farmaci

[Tempo di lettura: 4 min]    Diversi farmaci, utilizzati soprattutto in psichiatria, possono causare ipersalivazione. È un problema che può ridurre la qualità di vita dei pazienti e a volte avere complicanze gravi. La scialorrea (ipersalivazione) è un sintomo soggettivo, percepito dal paziente come eccessiva produzione di saliva. A volte si presenta con una fuoriuscita di saliva dalla bocca perché il soggetto non riesce a trattenerla dietro la barriera labiale. È un fenomeno comune nei neonati, ma è considerata anomala dopo i quattro anni. Può essere causata dalla diminuzione della frequenza di deglutizione o dall’aumento della produzione di saliva. Le cause possono essere locali (odontalgia, protesi mal posizionate, infiammazioni o infezioni orali), neurologiche (nevralgia trigeminale, tumori cerebrali, morbo di Parkinson, sclerosi laterale amiotrofica), tossiche (mercurio, iodio, fluoruro di sodio, funghi velenosi, nicotina) o farmacologiche. La scialorrea può avere div...

331 - Valutare gli aumenti della creatinchinasi

[Tempo di lettura: 8 min]  Un aumento della creatinchinasi è un riscontro frequente in medicina generale. La maggior parte dei casi lievi dipendono da cause transitorie e autolimitantesi. In alcune situazioni è opportuna una valutazione diagnostica più approfondita. La creatinchinasi (CK) è l'enzima più utilizzato per diagnosi e follow up delle malattie muscolari. Le concentrazioni sieriche aumentano in risposta alla lesione muscolare ed è l'indicatore più sensibile di danno muscolare e il miglior parametro del decorso della lesione muscolare. La CK è un dimero e si presenta in tre isoenzimi diversi (MM, MB e BB), che possono essere distinti all’elettroforesi. Il muscolo scheletrico ha la più alta concentrazione di CK di qualsiasi tessuto, con più del 99% MM e piccole quantità di MB. Il tessuto cardiaco ha la più alta concentrazione di CK-MB, che rappresenta circa il 20% della CK cardiaca (la troponina I è un marker più specifico di danno miocardico rispetto alla CK-MB, uti...