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Per valutare l'efficacia delle statine nei pazienti anziani, è stato effettuato uno studio retrospettivo su una coorte spagnola di quasi 50.000 soggetti (database catalano di medicina generale) di 75 anni e più, inizialmente senza malattie cardiovascolari e che non assumevano statine. Durante un follow-up mediano di circa 8 anni, il 15% ha iniziato una terapia con statine.
Sia negli anziani (75-84 anni) che nei soggetti molto anziani (85+) non diabetici, con l'assunzione di statine non si osservava un minor rischio di malattie cardiovascolari o di mortalità per tutte le cause. Tra i diabetici, l'uso di statine era associato a un minor rischio CV e di mortalità per tutte le cause (0,84) nella fascia di età 75-84 anni mentre l'effetto protettivo non era evidente nei soggetti molto anziani.
Questo studio conferma l'osservazione di uno studio pubblicato lo scorso anno su JAMA relativo a un'analisi secondaria dei dati del braccio dello studio ALLHAT relativo ai farmaci ipolipemizzanti, da cui erano stati estratti poco meno di 3000 adulti (età ≥65; età media 71) randomizzati a una terapia con pravastatina (40 mg al giorno) o altri trattamenti standard (ma senza statine).
I partecipanti avevano un'ipertensione di stadio 1 o 2 e almeno un ulteriore fattore di rischio cardiovascolare (≈25% erano fumatori; il 50% aveva un diabete di tipo 2), ma non era nota una malattia cardiovascolare. Circa un terzo dei pazienti trattati con le terapie abituali è passato alla terapia con statine entro il sesto anno.
La mortalità globale a sei anni nei pazienti tra i 65 e i 74 anni è stata del 15,5% nei trattati con pravastatina e del 14,2% in chi era trattato con una terapia standard (differenza non significativa). La mortalità per tutte le cause tra i partecipanti più anziani (≥75) è stata del 31,0% nei trattati con pravastatina e del 22,7% in chi era trattato con terapie standard. Non sono state riscontrate differenze nella mortalità cardiovascolare specifica tra i due gruppi.
La mancanza di beneficio con la pravastatina sia per una mortalità per tutte le cause o cardiovascolare negli adulti anziani con fattori di rischio cardiovascolare ma senza malattia cardiovascolare reale dovrebbe essere considerata nel processo decisionale sull'uso delle statine per la prevenzione primaria negli adulti anziani.
Statins for primary prevention of cardiovascular events and mortality in old and very old adults with and without type 2 diabetes
BMJ 2018;362:k3359
Effect of statin treatment vs usual care on primary cardiovascular prevention among older adults
JAMA Intern Med. 2017;177(7):955-965
Per valutare l'efficacia delle statine nei pazienti anziani, è stato effettuato uno studio retrospettivo su una coorte spagnola di quasi 50.000 soggetti (database catalano di medicina generale) di 75 anni e più, inizialmente senza malattie cardiovascolari e che non assumevano statine. Durante un follow-up mediano di circa 8 anni, il 15% ha iniziato una terapia con statine.
Sia negli anziani (75-84 anni) che nei soggetti molto anziani (85+) non diabetici, con l'assunzione di statine non si osservava un minor rischio di malattie cardiovascolari o di mortalità per tutte le cause. Tra i diabetici, l'uso di statine era associato a un minor rischio CV e di mortalità per tutte le cause (0,84) nella fascia di età 75-84 anni mentre l'effetto protettivo non era evidente nei soggetti molto anziani.
Questo studio conferma l'osservazione di uno studio pubblicato lo scorso anno su JAMA relativo a un'analisi secondaria dei dati del braccio dello studio ALLHAT relativo ai farmaci ipolipemizzanti, da cui erano stati estratti poco meno di 3000 adulti (età ≥65; età media 71) randomizzati a una terapia con pravastatina (40 mg al giorno) o altri trattamenti standard (ma senza statine).
I partecipanti avevano un'ipertensione di stadio 1 o 2 e almeno un ulteriore fattore di rischio cardiovascolare (≈25% erano fumatori; il 50% aveva un diabete di tipo 2), ma non era nota una malattia cardiovascolare. Circa un terzo dei pazienti trattati con le terapie abituali è passato alla terapia con statine entro il sesto anno.
La mortalità globale a sei anni nei pazienti tra i 65 e i 74 anni è stata del 15,5% nei trattati con pravastatina e del 14,2% in chi era trattato con una terapia standard (differenza non significativa). La mortalità per tutte le cause tra i partecipanti più anziani (≥75) è stata del 31,0% nei trattati con pravastatina e del 22,7% in chi era trattato con terapie standard. Non sono state riscontrate differenze nella mortalità cardiovascolare specifica tra i due gruppi.
La mancanza di beneficio con la pravastatina sia per una mortalità per tutte le cause o cardiovascolare negli adulti anziani con fattori di rischio cardiovascolare ma senza malattia cardiovascolare reale dovrebbe essere considerata nel processo decisionale sull'uso delle statine per la prevenzione primaria negli adulti anziani.
Statins for primary prevention of cardiovascular events and mortality in old and very old adults with and without type 2 diabetes
BMJ 2018;362:k3359
Effect of statin treatment vs usual care on primary cardiovascular prevention among older adults
JAMA Intern Med. 2017;177(7):955-965
Gilberto Lacchia
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Pubblicato: 05/11/2018 Aggiornato: 05/11/2018
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