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Visualizzazione dei post da luglio, 2023

510 - Epatopatie medicamentose

Numerosissimi farmaci e integratori possono causare un danno epatico. Non è frequente, ma può avere conseguenze gravi. [Tempo di lettura 7 min] Il danno epatico indotto da farmaci (DILI, Drug-Induced Liver Injury ) è un evento avverso raro, ma può avere conseguenze gravi. È la causa più comune di insufficienza epatica acuta nel mondo occidentale. Può essere causato da gran parte dei farmaci di uso comune, ma anche da integratori dietetici o contenenti erbe (HILI, Herbal-Induced Liver Injury ). MECCANISMI DI LESIONE Il DILI è classificato in: diretto : prevedibile, dose-dipendente, causato da farmaci o sostanze intrinsecamente epato-tossiche; idiosincratico : non prevedibile, non dose-dipendente, più spesso causato da farmaci orali con una dose giornaliera >50 mg; il metabolismo del farmaco in causa scatena una lesione immunitaria tossica per l’epatocita; indiretto : derivante dall'effetto del farmaco piuttosto che da un'epatotossicità intrinseca (p.es. l’attivazione dei lin

509 - Infezioni delle vie urinarie nell’uomo

Sono molto meno frequenti rispetto a quelle delle donne. La terapia dipende dalla distinzione tra cistite semplice e complicata da un interessamento extravescicale. [Tempo di lettura: 6 min] Le infezioni delle vie urinarie (IVU) sono molto meno comuni negli uomini rispetto alle donne, soprattutto per ragioni anatomiche. La frequenza di queste infezioni aumenta con l'età: rare negli uomini sotto i 50 anni (5-8 per 10.000) , aumentano di frequenza negli uomini anziani istituzionalizzati. Fattori di rischio per IVU sono: ipertrofia prostatica stenosi uretrale calcoli urinari catetere urinario pregressa chirurgia sulle vie urinarie immunosoppressione rapporti sessuali per via anale assenza di circoncisione Quando l’infezione non è più limitata alla sola vescica, si parla di infezione complicata. Negli uomini, la presenza di febbre e altri sintomi suggerisce una prostatite, che si può complicare con ascessi prostatici o infezioni croniche, o una pielonefrite acuta, che può portare a ins

508 - 🔎 APPROFONDIMENTO: Acido bempedoico

Approvato nel 2020 in Europa, è efficace nella riduzione delle LDL, ma non è ancora dimostrato il beneficio sulla mortalità. [Tempo di lettura: 10 min] L'acido bempedoico, da solo (Nilemdo°) o in associazione con ezetimibe (Nustendi°), è stato approvato in Europa nel 2020. È approvato negli adulti affetti da ipercolesterolemia primaria (familiare eterozigote e non familiare) o dislipidemia mista, in aggiunta alla dieta: in associazione a una statina o con una statina in associazione ad altre terapie ipolipemizzanti nei pazienti che non hanno raggiunto gli obiettivi di colesterolo LDL con la massima dose tollerata di statina oppure, in monoterapia o in associazione ad altre terapie ipolipemizzanti in pazienti intolleranti alle statine o nei quali ne è controindicato l’uso. MECCANISMO D'AZIONE L'acido bempedoico è un profarmaco che viene trasformato nel farmaco attivo, bempedoil-CoA, dall'acil-CoA sintasi-1 a catena molto lunga (ACSVL-1), enzima espresso principalmente n

507 - Farmaci pericolosi durante le ondate di calore

[Tempo di lettura: 8 min]  Alcuni farmaci possono essere un fattore di rischio aggiuntivo nelle sempre più frequenti ondate di calore estive. Le ondate di calore estivo sono spesso associate a un eccesso di mortalità.  Il colpo di calore e l'ipertermia maligna (>40.5°C) sono aumenti importanti della temperatura corporea al di sopra dell'intervallo normale. Questi aumenti possono portare a ipotensione arteriosa, insufficienza renale funzionale da disidratazione fino all'insufficienza d'organo, che può essere fatale. Il colpo di calore colpisce soprattutto le persone di età >70 anni. Le situazioni a rischio sono quelle che compromettono la termoregolazione o rendono difficile uscire da un ambiente eccessivamente caldo, bere o rinfrescarsi. Queste situazioni sono legate a disturbi cardiovascolari, neurologici o psichiatrici, obesità, sudorazione insufficiente, disabilità motoria o età estrema. Il colpo di calore da esercizio fisico si osserva di solito in persone

506 - Farmaci per la stipsi da oppioidi

[Tempo di lettura: 6 min]  A partire dall’inizio degli anni 2000 sono stati sviluppati farmaci antagonisti degli oppioidi che agiscono sui recettori periferici. Sono indicati per la stipsi da oppioidi che non risponde alle misure sullo stile di vita e ai lassativi. Le terapie prolungate con oppioidi comportano effetti indesiderati anche gravi che ne limitano la tollerabilità e compromettono l’aderenza alla terapia antalgica. I dati epidemiologici sono variabili, ma si stima che la stipsi da oppioidi colpisca tra il 40 e il 90% dei pazienti in trattamento con oppioidi (60- 90% nei pazienti oncologici). Attualmente le opzioni disponibili per trattare la stipsi da oppioidi sono: Interventi su alimentazione e stile di vita Farmaci di prima scelta (lassativi osmotici, di massa, stimolanti, di contatto, ecc.) Farmaci di seconda scelta, che agiscono come antagonisti periferici del recettore µ (PAMORA, Peripherally Acting µ-Opioid Receptor Antagonists ) Clisteri evacuativi o manovre manual

505 - Punteggio FAST per le allergie ad antibiotici

[Tempo di lettura: 5 min]  Tra i pazienti che si definiscono allergici alle penicilline, solo il 10% ha una vera allergia. Ciò può essere vero anche per “allergie” ad altri antibiotici, come i sulfamidici. L’utilizzo di un punteggio semplice, validato, applicabile anche in medicina generale, può essere utile per non dover evitare di prescrivere farmaci di prima scelta quando indicato, con potenziali effetti avversi. Oltre il 90% dei pazienti etichettati come allergici alla penicillina non lo sono veramente. L'anamnesi di allergia a un antibiotico induce a scegliere farmaci di altre classi, spesso con spettro antibatterico più ampio e rapporto rischio-beneficio meno favorevole. Evitare le penicilline in questi pazienti può aumentare il rischio di maggiori resistenze batteriche, effetti avversi, infezioni ospedaliere e/o perioperatorie e aumento della durata della degenza ospedaliera. Il punteggio PEN-FAST è uno strumento semplice e sicuro per togliere l’etichetta di allergia alla

504 - Terapie per l’iperplasia prostatica

[Tempo di lettura: 10 min]  È una condizione che può interessare l’80% degli ultraottantenni. Nelle forme lievi possono essere sufficienti misure sullo stile di vita. I farmaci hanno un effetto sintomatico e nei casi complicati è consigliata la chirurgia. L'iperplasia prostatica benigna (IPB) è la proliferazione del tessuto epiteliale ghiandolare, della muscolatura liscia e del tessuto connettivo all'interno della zona di transizione della prostata. È ubiquitaria: si può già osservare a 40-45 anni, raggiunge una prevalenza del 60% a 60 anni e dell'80% a 80 anni. Può essere asintomatica e in questo caso non richiede terapia. I sintomi dell'IPB comprendono: sintomi irritativi pollachiuria, urgenza minzionale nicturia incontinenza sintomi minzionali sensazione di incompleto svuotamento della vescica interruzioni del flusso urinario gocciolamento terminale diminuzione della forza del flusso La prevalenza dei sintomi aumenta con l'età. Questi possono influire sulla qu