Passa ai contenuti principali

41 - Anziani e anticolinergici

Tempo di lettura: 3 min
La maggioranza degli anziani assume uno o più farmaci con effetto anticolinergico. Il MMG deve tenerne conto e soppesare pro e contro della prescrizione. [Lettura 5 min]
Una versione aggiornata di questo post si trova a questo link.

Molti farmaci di uso comune hanno un effetto anticolinergico: psicotropi (antidepressivi triciclici, alcuni SSRI, antipsicotici), antispastici, antistaminici di prima generazione, la stessa furosemide.

Tra i numerosi effetti avversi gastroenterici (secchezza delle fauci, stipsi), urinari (ritenzione urinaria), oculari (ipertensione oculare) e cardiaci (aritmie), quelli neurologici (confusione, vertigini, discinesie, disturbi cognitivi), possono interessare con maggiore facilità i nostri pazienti anziani.

Gli anziani sono più sensibili a causa della fisiopatologia dell'invecchiamento (aumento della permeabilità della barriera emato-encefalica, riduzione del pool di acetilcolina) e dell'uso contemporaneo di più farmaci con effetto anticolinergico.

Le sostanze ad azione anticolinergica possono alterare le funzioni cognitive, dallo stato confusionale acuto fino all'aumento del rischio di demenza. Questi effetti riducono anche la performance fisica della persona; anche in assenza di effetti avversi manifesti, si possono osservare un peggioramento della mobilità, della forza muscolare e dell'equilibrio, con riduzione dell'autosufficienza.

Gli effetti cardiologici tendono a manifestarsi più spesso nei coronaropatici, probabilmente perché la cardiopatia coronarica rappresenta il terreno favorevole al manifestarsi degli effetti aritmogeni.

In uno studio caso-controllo, è stata valutata l'associazione tra l'esposizione a farmaci anticolinergici e rischio di demenza in 41.000 anziani (fascia di età, 65-99; età mediana, 83) con diagnosi recente di demenza e 284.000 controlli senza demenza.

Il periodo mediano di esposizione ai farmaci era di 7 anni. Dopo la correzione per fattori confondenti, la prescrizione di qualsiasi farmaco anticolinergico è stata associata significativamente a un aumento del 10% del rischio di demenza. L'esposizione a farmaci ad alta attività anticolinergica è stata associata a un aumento del rischio del 15%.

Gli autori raccomandano attenzione nell'uso di farmaci con effetti anticolinergici, soprattutto nell'anziano, considerando i rischi cognitivi a breve e lungo termine.

Per verificare il rischio di una certa terapia prescritta a un paziente è disponibile un calcolatore del carico anticolinergico (anticholinergic burden); sul sito si trova anche una scheda con le possibili sostituzioni raggruppate per classe.

Farmaci ad azione anticolinergica negli anziani
Farmacovigilanza.eu - 2 giugno 2017

Anticolinergici sulla strada della demenza?
Farmacovigilanza.eu - 30 settembre 2019

Anticholinergic drugs and risk of dementia: case-control study
BMJ 2018;361:k1315

How well do you know your anticholinergic (antimuscarinic) drugs?
THERAPEUTICS LETTER 113 - SEPTEMBER 10, 2018


Gilberto Lacchia


Pubblicato: 05/07/2018 Aggiornato: 06/10/2019

Commenti

Post popolari in questo blog

266 - Oppioidi e antidepressivi: attenti alle interazioni pericolose

[Tempo di lettura: 7 min]  Associare oppioidi e farmaci antidepressivi espone a diversi tipi di interazione. Alcuni oppioidi aumentano l'attività serotoninergica e possono indurre una sindrome serotoninergica. In certi casi gli SSRI possono bloccare il metabolismo degli oppioidi riducendo l’effetto analgesico di alcuni o aumentando le concentrazioni e il rischio di effetti avversi di altri. La strategia preventiva più semplice è quella di evitare la prescrizione degli oppioidi associati a maggiori rischi di interazione. L'effetto analgesico degli oppioidi è mediato attraverso tre recettori oppioidi principali, mu , delta e kappa .  Molti oppioidi, soprattutto quelli sintetici, agiscono anche su altri target, bloccando per esempio la ricaptazione di serotonina e noradrenalina e i recettori N-metil-D-aspartato (NMDA). Alcuni oppioidi inibiscono il trasportatore di serotonina che aumenta le concentrazioni di serotonina nella sinapsi e quindi l'effetto postsinaptico della se

392 - Tremore indotto da farmaci

Tempo di lettura: 5 min Il tremore è un sintomo molto frequente e non è sempre facile stabilire se sia causato o esacerbato da un farmaco. Si classifica in base al comportamento associato: tremore d'azione di tipo cinetico (durante un movimento volontario) o posturale (mantenimento di una postura), tremore a riposo e tremore intenzionale (durante un movimento diretto a un obiettivo). Alcuni fattori utili per la diagnosi del tremore da farmaci sono: 1) esclusione di altre cause mediche di tremore ( p.es . ipertiroidismo, ipoglicemia); 2) rapporto temporale con l'inizio della terapia; 3) rapporto dose-risposta (l'aumento della dose peggiora il tremore e viceversa); e 4) mancanza di progressione (i tremori del morbo di Parkinson e i tremori essenziali si modificano nel tempo). I pazienti più a rischio sono quelli più anziani, per diversi motivi: Interazione con le patologie di base ( p.es . il parkinsonismo indotto da metoclopramide è più intenso in caso di

304 - Scialorrea da farmaci

[Tempo di lettura: 4 min]    Diversi farmaci, utilizzati soprattutto in psichiatria, possono causare ipersalivazione. È un problema che può ridurre la qualità di vita dei pazienti e a volte avere complicanze gravi. La scialorrea (ipersalivazione) è un sintomo soggettivo, percepito dal paziente come eccessiva produzione di saliva. A volte si presenta con una fuoriuscita di saliva dalla bocca perché il soggetto non riesce a trattenerla dietro la barriera labiale. È un fenomeno comune nei neonati, ma è considerata anomala dopo i quattro anni. Può essere causata dalla diminuzione della frequenza di deglutizione o dall’aumento della produzione di saliva. Le cause possono essere locali (odontalgia, protesi mal posizionate, infiammazioni o infezioni orali), neurologiche (nevralgia trigeminale, tumori cerebrali, morbo di Parkinson, sclerosi laterale amiotrofica), tossiche (mercurio, iodio, fluoruro di sodio, funghi velenosi, nicotina) o farmacologiche. La scialorrea può avere diverse cons