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602 - Finasteride e rischio suicidario: aggiornamento delle raccomandazioni

L'EMA conferma il rapporto tra finasteride e depressione e rischio suicidario. Modificate le schede tecniche e inserita una scheda informativa per il paziente solo nelle confezioni da 1 mg. [Lettura 6 min] L’8 maggio 2025, l’EMA ha pubblicato l’esito del riesame condotto dal comitato di valutazione dei rischi per la farmacovigilanza (PRAC) sui medicinali contenenti finasteride e dutasteride (5-ARI). Il PRAC ha ufficialmente confermato l’ideazione suicidaria come effetto indesiderato della finasteride 1 mg e 5 mg in compresse, con una frequenza non nota. Il riesame ha identificato 325 casi rilevanti di ideazione suicidaria in EudraVigilance: 313 casi segnalati per finasteride 13 casi segnalati per dutasteride (con 1 caso segnalato per entrambi i farmaci) Questi dati sono stati contestualizzati considerando un’esposizione stimata di circa 270 milioni di anni-paziente per finasteride e 82 milioni di anni-paziente per dutasteride. La maggior parte dei casi di ideazione suicidaria è sta...
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601 - Sarcopenia: cosa davvero (non) funziona

I risultati dello studio DO-HEALTH suggeriscono che integrazioni giornaliere di vitamina D o omega-3 e semplici programmi di esercizi non siano efficaci per prevenire la perdita muscolare o la sarcopenia in anziani sani e attivi. [Lettura 2 min] 🧠 Sintesi Con l'invecchiamento della popolazione, prevenire la sarcopenia è una priorità di salute pubblica . Trovare interventi efficaci può migliorare la qualità di vita di milioni di anziani. Il trial DO-HEALTH su 2157 anziani attivi ha dimostrato che né vitamina D, né omega-3, né un semplice programma di esercizi domestici migliorano massa muscolare o riducono l'incidenza della sarcopenia dopo 3 anni . 🎯Obiettivo dello studio Valutare l'effetto di singoli interventi e delle loro combinazioni su parametri muscolari in adulti anziani sani. Interventi Integrazione di vitamina D (2000 UI/d), Integrazione di omega-3 (1 g/d), Programma di esercizi domestici di forza (tre volte/settimana) Parametri valutati Variazione dell'indic...

600 - Effetto delle statine su fibrosi epatica ed epatocarcinoma

Le statine sono state associate a una riduzione significativa del rischio di carcinoma epatocellulare e insufficienza epatica nei pazienti con malattia epatica cronica. [Lettura 3 min] ❗ PERCHÉ È IMPORTANTE La fibrosi epatica progressiva è un fattore di rischio per lo sviluppo del carcinoma epatocellulare (HCC). Le statine sembrano interrompere questo processo attraverso effetti antinfiammatori e antifibrotici, offrendo una potenziale strategia preventiva. Un precedente studio osservazionale pubblicato nel 2019 aveva suggerito che i pazienti con epatite virale cronica che assumono statine lipofile abbiano un minor rischio di HCC. 🔍 Lo studio in sintesi Ampio studio di coorte che ha analizzato 16.501 pazienti con malattia epatica cronica, confrontando 3.610 utilizzatori di statine con 12.891 non utilizzatori. Dai dati tra 2000 e 2023, sono stati inclusi pazienti di età ≥40 anni con malattia epatica cronica e punteggio FIB-4 basale ≥1,3 . Incidenza di HCC a 10 anni : 3,8% negl...

599 - Leucocitosi: farmacologica o infettiva?

Distinguere l’effetto dei corticosteroidi da una leucocitosi infettiva può evitare diagnosi errate e antibiotici inutili. Uno studio originale offre dati pratici per migliorare le decisioni cliniche. [Lettura 3 min] È noto che i corticosteroidi (CS) causano leucocitosi. Spesso, di fronte a una leucocitosi dobbiamo decidere se questa indica un’infezione o semplicemente riflette l’effetto farmacologico dei CS. Sapere come i corticosteroidi influenzano la conta dei globuli bianchi senza confonderli con infezioni può evitare diagnosi sbagliate e trattamenti inutili. Capire l’aumento “normale” dei globuli bianchi da CS potrebbe aiutare a distinguere tra effetti farmacologici e segnali di un’infezione reale. Gli studi finora sono limitati: pochi pazienti, casi specifici (BPCO, infezioni acute), e mai su dosi multiple. Una ricerca pubblicata sul Journal of Hospital Medicine ha analizzato in modo sistematico l’entità dell’incremento dei leucociti in relazione alla posologia dei CS in pazienti...

598 - Litio e rene: fermare il declino funzionale

Un recente studio svedese ha contraddetto il concetto di irreversibilità del danno renale da litio, riaccendendo il dibattito su sicurezza e gestione di questo farmaco per i disturbi bipolari. [Lettura 6 min] Punti Chiave Il litio è efficace nei disturbi bipolari ma può causare danno renale cronico. Il rischio di danno renale aumenta con livelli ematici di litio superiori a 0,6 mmol/L. La sospensione del litio può rallentare o migliorare la funzione renale. Fattori di rischio: età, eGFR basso, diabete, storia di danno renale acuto. È necessario valutare il rischio-beneficio Il litio è l’unico farmaco che ha dimostrato di ridurre il rischio suicidario e la mortalità per tutte le cause nei pazienti con disturbi dell’umore. Ancora oggi questo farmaco è fondamentale nella terapia di mantenimento dei disturbi bipolari e nella gestione degli episodi acuti di alterazione dell’...

597 - Uso degli antibiotici in Italia nel 2023

Continua l'aumento delle prescrizioni. Nonostante tutto. Forti differenze geografiche, tante molecole ad ampio spettro, anziani e bambini in prima fila. [Lettura 6 min] Nel 2023 il consumo complessivo di antibiotici in Italia, sia pubblico che privato, è stato di 22,4 dosi giornaliere ogni 1000 abitanti (DDD/1000 ab die), un aumento del 5,4% rispetto al 2022. Il 76% delle dosi (17,1 DDD/1000 ab die) è stato erogato dal Servizio Sanitario Nazionale, con un aumento del 6,2% rispetto al 2022. Il 90% del consumo SSN (15,3 DDD/1000 ab die) deriva dalle prescrizioni di medici di medicina generale e pediatri in regime di assistenza convenzionata. L’acquisto privato di antibiotici rimborsabili dal SSN è aumentato a 5,3 DDD/1000 ab die. Si conferma il gradiente Nord-Sud, con consumi e spesa maggiori al Sud rispetto al Nord e al Centro. Nel 2023 il 54,4% degli antibiotici a carico del SSN appartiene al gruppo Access della classificazione AWaRe . L’obiettivo di superare il 60% e avvicinarsi ...

596 - Antidepressivi e dipendenze: quando la scienza contraddice la pratica clinica

È comune la prescrizione di antidepressivi nei pazienti con disturbo da uso di sostanze e abuso di alcol. L’obiettivo è quello di attenuare i sintomi psicologici come ansia, insonnia e depressione. Le attuali evidenze scientifiche, tuttavia, mettono in dubbio la validità di questa pratica, suggerendo che queste terapie possano essere inefficaci o addirittura controproducenti. [Lettura 11 min] L’industria farmaceutica e pratiche cliniche consolidate hanno contribuito a diffondere false convinzioni, che la scienza più recente sta iniziando a mettere in discussione. In altri campi, in cardiologia, per esempio, se una metanalisi dimostrasse che un farmaco è inefficace, ci sarebbero iniziative per ridurre il suo utilizzo. Nell'ambito della salute mentale e delle dipendenze, invece, questo processo di deprescrizione non si è ancora verificato, anche se non mancano gli studi sfavorevoli all'uso degli antidepressivi nei pazienti con dipendenze. Evan Wood, professore di medicina alla Un...