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589 - Antipertensivi e anziani: prudenza!

Nei pazienti anziani e fragili, l’inizio di una terapia antipertensiva può comportare rischi significativi, come insufficienza renale acuta, cadute e fratture. [Lettura 5 min] I ricercatori hanno utilizzato i dati del Clinical Practice Research Datalink (CRPD) del Regno Unito per valutare la terapia antipertensiva sugli anziani con esigenze sanitarie complesse (ESC). La popolazione dello studio includeva persone di età >65 anni con ESC, definite da tre indicatori valutati durante l’anno precedente l’inizio dello studio: ricoveri non programmati (coorte ricovero) punteggio dell’indice di fragilità elettronico ≥3 (coorte fragilità) prescrizione di ≥10 farmaci diversi (coorte politerapia) Sono stati esclusi i pazienti in terapia con antipertensivi nell’anno precedente l’inizio dello studio. Gli esiti studiati, cadute, fratture e insufficienza renale acuta (IRA) grave, sono stati identificati dai dati del CRPD e da quelli ospedalieri. I dati sulle prescrizioni sono stati utilizzati per
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588 - Macrolidi: occhio all'orecchio!

L'effetto ototossico dei macrolidi è noto da decenni. Una metanalisi di tutti gli studi pubblicati conferma l'aumento del rischio di ipoacusia e acufeni, soprattutto nei trattamenti prolungati e ad alte dosi. [Lettura 4 min] I macrolidi sono una classe di antibiotici largamente prescritta in ambito medico, impiegata per il trattamento di infezioni in otorinolaringoiatria, medicina interna e pediatria. L’ampio spettro di utilizzo e la loro efficacia ne fanno una scelta terapeutica frequente anche in medicina generale. Tra gli effetti avversi vanno tenuti presenti quelli sulla funzione uditiva. L’azitromicina è utilizzata fin dai primi anni '90 e fin dall’inizio ne è stata segnalata l'ototossicità. Un articolo su Lancet del 1992 segnalava i casi di alcuni pazienti con ipoacusia neurosensoriale bilaterale. La perdita dell’udito si era verificata entro 30-90 giorni dall’inizio del trattamento con azitromicina (utilizzata contro il Mycobacterium avium complex nell’AIDS) e s

587 - Il miglior antibiotico per la polmonite comunitaria? Quello che stiamo usando.

Confrontando le terapie antibiotiche nella polmonite comunitaria, si confermano l’efficacia simile tra gli antibiotici standard e le raccomandazioni delle linee guida. [Lettura 7 min] La polmonite acquisita in comunità (CAР, Community-Acquired Pոеumоnia ) è definita come un’infezione acuta del parenchima polmonare in pazienti che hanno contratto l’infezione nella comunità, diversamente dalla polmonite nosocomiale, acquisita durante un ricovero in ospedale (HAP, Hospital-Acquired Pոеսmoոia ) e VAP ( Ventilator-Associated Pneumonia ) . La CAP è comune e può essere grave: è la principale causa di morte per malattie infettive nei paesi ad alto reddito e la settima causa di morte in assoluto. Sono colpiti soprattutto bambini sotto i cinque anni, anziani e immunodepressi. L’eziologia è variabile: Streptococcus pneumoniae Haemophilus influenzae batteri atipici ( Chlamydia pneumoniae , Mycoplasma pneumoniae ) virus influenzali In molti casi, le infezioni sono miste, con sovrainfezioni batteric

586 - Semaglutide per la perdita di peso: non nel diabete di tipo 1!

Un caso clinico che evidenzia i gravi effetti avversi dell'uso off-label della semaglutide: non va prescritta in soggetti con diabete di tipo 1 che sono a maggior rischio di chetoacidosi diabetica. [Lettura 3 min] L’uso degli agonisti del recettore GLP-1 è aumentato vertiginosamente in tutto il mondo. La semaglutide è stata approvata in Italia nel 2019 per il trattamento del diabete di tipo 2, e, nel 2022, anche per l’obesità in formulazioni sottocutanee (diabete II e obesità) o orali (solo diabete II). Un caso segnalato dal centro di farmacovigilanza di Nancy sul suo bollettino di ottobre 2024 ha evidenziato i rischi di un utilizzo improprio. Una donna di 33 anni con diabete di tipo 1, ben controllato dalla terapia insulinica tramite pompa, ha iniziato una terapia con semaglutide iniettiva per perdere peso. Questo farmaco è approvato per il trattamento del diabete di tipo 2. La scheda tecnica (Wegovy°) specifica chiaramente che il farmaco non è stato studiato in pazienti con diab

585 - DAPT nell'ictus lieve/TIA: per quanto tempo?

Una doppia antiaggregazione per sole tre settimane potrebbe essere utile per ridurre il rischio di recidive senza aumentare troppo quello di emorragie. [Lettura 5 min] I pazienti che subiscono un ictus ischemico lieve o un attacco ischemico transitorio (TIA) hanno un rischio del 5-10%, di un successivo evento entro i primi 90 giorni. Studi precedenti avevano dimostrato che una doppia terapia antiaggregante (DAPT) con clopidogrel e aspirina, iniziata entro 24 ore dalla comparsa dei sintomi, può ridurre il rischio di ictus ricorrente del 20-30% nei pazienti con ictus minore e TIA ad alto rischio. Le linee guida 2021 per la prevenzione dell'ictus nei pazienti con ictus e attacco ischemico transitorio (TIA), pubblicate dall' American Heart Association (AHA) e dall' American Stroke Association (ASA) raccomandano la DAPT nei primi 90 giorni dopo un ictus minore o un TIA ad alto rischio. Oltre questo limite temporale non sarebbe utile prolungare la DAPT, che comporta un aumento

584 - Vaccino anti-zoster ricombinante: efficacia e sicurezza

Il vaccino anti-zoster ricombinante offre una protezione efficace contro l'herpes zoster e le sue complicanze, tra cui la nevralgia post-erpetica, superando alcuni limiti del vaccino vivo attenuato. Il bilancio rischio/beneficio è generalmente favorevole nei soggetti a elevato rischio di  herpes  zoster. [Lettura 6 min] L’infezione da virus varicella-zoster (VZV) causa due malattie clinicamente distinte. Infezione primaria : la varicella, caratterizzata da lesioni vescicolari in diversi stadi di sviluppo concentrate su viso e tronco e meno sulle estremità. Herpes zoster , a causa della riattivazione del VZV latente nei neuroni dei gangli sensoriali. È caratterizzato da un’eruzione vescicolare dolorosa e unilaterale che si verifica con una rigorosa distribuzione dermatomerica.​ La nevralgia post-erpetica è una sindrome dolorosa cronica che può persistere per mesi o anni dopo la risoluzione delle lesioni cutanee. Il rischio di Herpes zoster aumenta di 8-10 volte dopo i 50 anni e l’i

583 - Tirzepatide: un doppio agonista di GLP-1 e GIP

La tirzepatide è il primo doppio agonista dei recettori GLP-1 e GIP approvato in Unione Europea per il trattamento del diabete e dell’obesità. Il parere della rivista Prescrire è piuttosto critico: la rivista evidenzia i rischi e le lacune negli studi clinici sugli effetti avversi a lungo termine e sull'efficacia per prevenire le complicanze del diabete. [Lettura 8 min] Le "incretine", GLP-1 e GIP, collegano l'assorbimento dei nutrienti dall'intestino alla secrezione di ormoni pancreatici. Vengono rilasciati durante il pasto, dopo l'ingestione e l'assorbimento di glucosio, proteine e grassi e sono una delle connessioni fisiologiche tra alimentazione e rilascio di insulina. Il GLP-1, derivato dal proglucagone, stimola il rilascio glucosio-dipendente di insulina, rallenta lo svuotamento gastrico e inibisce il rilascio di glucagone dopo i pasti; ha un'emivita breve a causa della degradazione da parte dell'enzima DPP-4. Il GIP si lega a uno specifico r