Nei pazienti anziani e fragili, l’inizio di una terapia antipertensiva può comportare rischi significativi, come insufficienza renale acuta, cadute e fratture. [Lettura 5 min] I ricercatori hanno utilizzato i dati del Clinical Practice Research Datalink (CRPD) del Regno Unito per valutare la terapia antipertensiva sugli anziani con esigenze sanitarie complesse (ESC). La popolazione dello studio includeva persone di età >65 anni con ESC, definite da tre indicatori valutati durante l’anno precedente l’inizio dello studio: ricoveri non programmati (coorte ricovero) punteggio dell’indice di fragilità elettronico ≥3 (coorte fragilità) prescrizione di ≥10 farmaci diversi (coorte politerapia) Sono stati esclusi i pazienti in terapia con antipertensivi nell’anno precedente l’inizio dello studio. Gli esiti studiati, cadute, fratture e insufficienza renale acuta (IRA) grave, sono stati identificati dai dati del CRPD e da quelli ospedalieri. I dati sulle prescrizioni sono stati utilizzati per
L'effetto ototossico dei macrolidi è noto da decenni. Una metanalisi di tutti gli studi pubblicati conferma l'aumento del rischio di ipoacusia e acufeni, soprattutto nei trattamenti prolungati e ad alte dosi. [Lettura 4 min] I macrolidi sono una classe di antibiotici largamente prescritta in ambito medico, impiegata per il trattamento di infezioni in otorinolaringoiatria, medicina interna e pediatria. L’ampio spettro di utilizzo e la loro efficacia ne fanno una scelta terapeutica frequente anche in medicina generale. Tra gli effetti avversi vanno tenuti presenti quelli sulla funzione uditiva. L’azitromicina è utilizzata fin dai primi anni '90 e fin dall’inizio ne è stata segnalata l'ototossicità. Un articolo su Lancet del 1992 segnalava i casi di alcuni pazienti con ipoacusia neurosensoriale bilaterale. La perdita dell’udito si era verificata entro 30-90 giorni dall’inizio del trattamento con azitromicina (utilizzata contro il Mycobacterium avium complex nell’AIDS) e s