La nitrofurantoina, antibiotico di prima scelta per le infezioni urinarie, può causare gravi reazioni epatiche già dopo pochi giorni di terapia, non solo nei trattamenti prolungati. Medici e pazienti devono riconoscere tempestivamente i segnali di sofferenza epatica e sospendere subito il farmaco. 🕐 Lettura 2 min
📊 Fatti
- Portata del problema (dati 2025) — Il bollettino neozelandese Prescriber Update conferma casi di epatite, ittero colestatico, epatite autoimmune e necrosi epatica anche dopo terapie brevi (≤ 7 giorni). Finora il rischio era attribuito quasi esclusivamente alla profilassi cronica.
- Meccanismo di danno epatico — Le reazioni avverse epatiche derivano da un’ipersensibilità idiosincrasica:
- nel breve termine domina l’ittero colestatico;
- dopo le 6 settimane prevale l’epatite cronica attiva, potenzialmente evolutiva verso la necrosi.
- Il quadro può imitare un’epatite autoimmune, con autoanticorpi positivi e risposta agli steroidi.
- Mortalità documentata in letteratura: 1–2 % dei casi gravi.
- Controindicazioni e cautele — La nitrofurantoina è controindicata nei pazienti che hanno già sviluppato epatotossicità da questo farmaco. Va usata con prudenza nelle epatopatie note (cirrosi, steatosi grave, infezioni virali croniche) e nelle persone con colestasi intraepatica in atto.
- È consigliabile un controllo di ALT, AST, bilirubina e fosfatasi alcalina a 7 giorni dall’avvio e poi ogni 2–4 settimane per le terapie > 14 giorni.
- Segnali di allarme per i pazienti — Insegnare a riconoscere l'ittero cutaneo o delle sclere, urine scure, feci chiare, prurito diffuso, dolore in ipocondrio destro, artralgie e gonfiore articolare.
- Qualunque sintomo deve far interrompere immediatamente il trattamento e richiedere funzionalità epatica d’urgenza: un incremento di ALT > 3x ULN o bilirubina totale > 2x ULN impone la sospensione definitiva.
- Implicazioni pratiche per la prescrizione — Nella scheda tecnica gli effetti avversi epatici sono segnalati, ma non c'è menzione del fatto che possono comparire anche a breve termine.
- Nei pazienti a rischio vanno valutate alternative (fosfomicina, trimetoprim, pivmecillinam)
- In caso di profilassi ripetuta è prudente limitare la durata a < 6 mesi e rivalutare il quadro clinico-biochimico ogni 3 mesi.
❗ Perché è importante
- La nitrofurantoina è un antibiotico molto usato nelle infezioni urinarie e il numero di pazienti esposti, soprattutto donne (80%) è considerevole.
- Un effetto avverso epatico grave può evolvere in insufficienza epatica acuta in poche settimane, con necessità di trapianto o esito fatale.
💪 Supporta l'iniziativa
📚 Bibliografia
- Short-term nitrofurantoin use can cause hepatic reactions
Prescriber Update 2025:46(2):27 - Nitrofurantoin-induced liver injury: long-term follow-up in two prospective DILI registries
2023 Feb;97(2):593-602
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