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599 - Leucocitosi: farmacologica o infettiva?

Distinguere l’effetto dei corticosteroidi da una leucocitosi infettiva può evitare diagnosi errate e antibiotici inutili. Uno studio originale offre dati pratici per migliorare le decisioni cliniche. [Lettura 3 min]

È noto che i corticosteroidi (CS) causano leucocitosi. Spesso, di fronte a una leucocitosi dobbiamo decidere se questa indica un’infezione o semplicemente riflette l’effetto farmacologico dei CS.

Sapere come i corticosteroidi influenzano la conta dei globuli bianchi senza confonderli con infezioni può evitare diagnosi sbagliate e trattamenti inutili.

Capire l’aumento “normale” dei globuli bianchi da CS potrebbe aiutare a distinguere tra effetti farmacologici e segnali di un’infezione reale. Gli studi finora sono limitati: pochi pazienti, casi specifici (BPCO, infezioni acute), e mai su dosi multiple.

Una ricerca pubblicata sul Journal of Hospital Medicine ha analizzato in modo sistematico l’entità dell’incremento dei leucociti in relazione alla posologia dei CS in pazienti ricoverati non chirurgici, escludendo soggetti con infezioni, immunosoppressione o neoplasie.

La ricerca, condotta su oltre 28.000 pazienti (circa 1.600, 5.7%, trattati con CS) in 13 ospedali, ha stratificato i soggetti in base alla dose giornaliera di CS, espressa in dose equivalente di prednisone:
  • Basso dosaggio: circa 50 mg/d
  • Medio dosaggio: circa 150 mg/d
  • Alto dosaggio: circa 380 mg/d
I pazienti in terapia steroidea sono stati seguiti per 4 giorni con variazioni giornaliere dei globuli bianchi calcolate in media per ciascun gruppo. Chi assumeva CS è stato confrontati con quelli in terapia steroidea. 

Risultati

I dati raccolti hanno evidenziato un pattern temporale e posologico ben definito.
  • Timing del picco leucocitario: l’incremento massimo si verifica a 48 ore dall’inizio della terapia steroidea
  • Correlazione dose-effetto: incremento medio a 48 ore
    • Basso dosaggio: +0,32 ×10⁹/L
    • Medio dosaggio: +1,70 ×10⁹/L
    • Alto dosaggio: +4,84 ×10⁹/L
  • Pattern della formula leucocitaria
    • Neutrofili: andamento simile alla conta leucocitaria totale
    • Linfociti: riduzione transitoria a 24 ore, seguita da un ritorno ai valori basali
  • Gruppo di controllo: nei pazienti non trattati con steroidi si è osservata una progressiva riduzione dei leucociti durante la degenza. Effetto verosimilmente dovuto alla regressione verso la media, un fenomeno statistico per cui valori inizialmente elevati tendono naturalmente a diminuire verso valori medi nelle misurazioni successive, indipendentemente da qualsiasi intervento terapeutico.

Implicazioni pratiche

Questi risultati sono un utile riferimento per l’interpretazione della leucocitosi in pazienti in terapia steroidea.
  • Identificazione della leucocitosi anomala: incrementi significativamente superiori a quelli attesi (oltre 4,84 ×10⁹/L per alte dosi) dovrebbero indurre a sospettare cause alternative, principalmente infettive
  • Timing sospetto: incrementi leucocitari superiori a 1 ×10⁹/L nelle prime 24 ore dall'inizio della terapia steroidea dovrebbero essere considerati non farmaco-correlati.
  • Incongruenza dose-risposta: qualsiasi incremento significativo dopo bassi dosaggi di steroidi dovrebbe essere valutato per potenziali complicanze.
  • Andamento temporale: nuovi picchi leucocitari dopo 3-4 giorni di terapia stabile suggeriscono patologie intercorrenti.
Nella pratica quotidiana, questo studio offre riferimenti utili per scenari clinici comuni.
  • In un paziente con BPCO trattato con 60 mg/die di prednisone, un incremento significativo dei leucociti non dovrebbe essere attribuito alla terapia steroidea.
  • In un paziente trattato con metilprednisolone 125 mg x3, un incremento di 4-5 ×10⁹/L a 48 ore è coerente con l’effetto farmacologico, mentre andamenti diversi (incremento precoce, tardivo o di maggiore entità) dovrebbero indurre ad approfondimenti diagnostici.

Conclusioni

Conoscere l’effetto atteso dei corticosteroidi sulla conta leucocitaria è uno strumento per migliorare le decisioni cliniche quotidiane.

Questo studio, basato su un’ampia coorte di pazienti, fornisce per la prima volta riferimenti sistematici che possono guidare il ragionamento clinico nella valutazione della leucocitosi in corso di terapia steroidea.

L’interpretazione della leucocitosi in pazienti trattati con CS richiede la considerazione di diversi fattori, tra cui posologia e tempo trascorso dall’inizio della terapia.

La conoscenza dei parametri attesi permette di identificare con maggiore precisione potenziali complicanze infettive, riducendo sia il rischio di indagini diagnostiche non necessarie sia quello di mancato riconoscimento di patologie intercorrenti.


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