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I macrolidi possono essere ototossici, soprattutto quelli a emivita più lunga e quando vengono utilizzati per periodi prolungati.
I macrolidi appartengono a una delle classi di antibiotici più comunemente prescritti in tutto il mondo.
Sono indicati per infezioni atipiche delle vie aeree, malattie sessualmente trasmesse e infezioni gastrointestinali da Helicobacter pylori o Campylobacter. Oltre all'effetto antibiotico, hanno effetti immunomodulatori e antivirali.
Per alcune indicazioni (p.es. infezioni da micobatteri non tubercolari, infezione da Helicobacter pylori) la terapia può protrarsi per periodi anche molto lunghi.
L’ototossicità dei macrolidi è già stata notata in passato, ma gli studi in merito avevano fornito risultati non coerenti tra loro.
In uno studio olandese pubblicato di recente sono descritte le analisi trasversali e longitudinali sulla ototossicità legata ai macrolidi nei partecipanti al Rotterdam Study (iniziato nel 1989 per studiare le conseguenze dell'invecchiamento).
I modelli sono stati corretti per fattori quali pressione arteriosa, diabete, funzione renale e assunzione di farmaci ototossici noti.
L'esposizione ai macrolidi è stata classificata secondo la dose definita giornaliera (DDD; valore mediano: 12) e la durata della terapia. Quelli prescritti più frequentemente erano azitromicina e claritromicina.
L'uso dei macrolidi era associato a un aumento del 25% del rischio di comparsa di acufeni.
Il rischio è risultato maggiore nei soggetti trattati con DDD>14, in quelli trattati con macrolidi ad azione intermedia e lunga e in chi accusava acufeni quotidiani rispetto a quelli intermittenti.
Non è stata osservata nessuna significativa associazione tra uso di macrolidi e soglia uditiva o perdita dell'udito, anche se l'associazione tra soglie uditive più alte e l'uso recente di macrolidi aveva una significatività borderline (P=0.053).
Questi risultati suggeriscono che una lunga esposizione ai macrolidi sia associata significativamente ad acufeni persistenti (e, possibilmente, a una perdita uditiva reversibile) attraverso meccanismi probabilmente multifattoriali.
In pratica - Ai pazienti con fattori di rischio per questi effetti avversi (p.es. età avanzata, acufeni preesistenti, ipoacusia, uso di farmaci ototossici concomitanti) è opportuno consigliare di riferire questi sintomi se è prevista una terapia prolungata con macrolidi.
Macrolide-associated ototoxicity: a cross-sectional and longitudinal study to assess the association of macrolide use with tinnitus and hearing loss.
J Antimicrob Chemother. 2021 Jul 27
Gilberto Lacchia - Pubblicato 24/08/2021 - Aggiornato 24/08/2021
I macrolidi appartengono a una delle classi di antibiotici più comunemente prescritti in tutto il mondo.
Sono indicati per infezioni atipiche delle vie aeree, malattie sessualmente trasmesse e infezioni gastrointestinali da Helicobacter pylori o Campylobacter. Oltre all'effetto antibiotico, hanno effetti immunomodulatori e antivirali.
Per alcune indicazioni (p.es. infezioni da micobatteri non tubercolari, infezione da Helicobacter pylori) la terapia può protrarsi per periodi anche molto lunghi.
L’ototossicità dei macrolidi è già stata notata in passato, ma gli studi in merito avevano fornito risultati non coerenti tra loro.
In uno studio olandese pubblicato di recente sono descritte le analisi trasversali e longitudinali sulla ototossicità legata ai macrolidi nei partecipanti al Rotterdam Study (iniziato nel 1989 per studiare le conseguenze dell'invecchiamento).
I modelli sono stati corretti per fattori quali pressione arteriosa, diabete, funzione renale e assunzione di farmaci ototossici noti.
L'esposizione ai macrolidi è stata classificata secondo la dose definita giornaliera (DDD; valore mediano: 12) e la durata della terapia. Quelli prescritti più frequentemente erano azitromicina e claritromicina.
L'uso dei macrolidi era associato a un aumento del 25% del rischio di comparsa di acufeni.
Il rischio è risultato maggiore nei soggetti trattati con DDD>14, in quelli trattati con macrolidi ad azione intermedia e lunga e in chi accusava acufeni quotidiani rispetto a quelli intermittenti.
Non è stata osservata nessuna significativa associazione tra uso di macrolidi e soglia uditiva o perdita dell'udito, anche se l'associazione tra soglie uditive più alte e l'uso recente di macrolidi aveva una significatività borderline (P=0.053).
Questi risultati suggeriscono che una lunga esposizione ai macrolidi sia associata significativamente ad acufeni persistenti (e, possibilmente, a una perdita uditiva reversibile) attraverso meccanismi probabilmente multifattoriali.
In pratica - Ai pazienti con fattori di rischio per questi effetti avversi (p.es. età avanzata, acufeni preesistenti, ipoacusia, uso di farmaci ototossici concomitanti) è opportuno consigliare di riferire questi sintomi se è prevista una terapia prolungata con macrolidi.
Macrolide-associated ototoxicity: a cross-sectional and longitudinal study to assess the association of macrolide use with tinnitus and hearing loss.
J Antimicrob Chemother. 2021 Jul 27
Gilberto Lacchia - Pubblicato 24/08/2021 - Aggiornato 24/08/2021
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