La rivista Prescrire a volte si occupa di argomenti di terapia che, almeno io, consideravo consolidati nell'uso e sufficientemente sicuri, e spesso mi costringe a rivedere le mie idee. Questa volta nel mirino c'è il buon vecchio tiocolchicoside.
Sul numero di febbraio di Prescrire (edizione francese) un trafiletto informa che il tiocolchicoside non è più rimborsabile in Francia, dopo che una commissione ne ha riconsiderato l'efficacia ("modesta a dir tanto") e la potenziale tossicità (alterazioni cromosomiche, possibile teratogenicità, infertilità maschile e cancro).
Il tiocolchicoside è stato usato fin dagli anni '50 come miorilassante, nonostante la mancanza di dimostrazioni di efficacia oltre l'effetto placebo. È un derivato solforato semisintetico della colchicina, per cui i suoi effetti avversi sono probabilmente simili a quelli della colchicina stessa.
Nelle banche dati di farmacovigilanza sono registrate segnalazioni di lesioni epatiche, pancreatiti, convulsioni, discrasie ematiche, gravi disturbi cutanei, rabdomiolisi e disturbi riproduttivi. Dati che tuttavia non specificano la frequenza dei disturbi né identificano le popolazioni di pazienti più sensibili.
Il tiocolchicoside è teratogeno negli animali da esperimento e provoca anche lesioni cromosomiche. I dati umani sono limitati a un follow-up di circa 30 donne incinte (nessuna malformazione grave) e a segnalazioni di alterazioni della spermatogenesi, compresi i casi di azoospermia.
Le segnalazioni di farmacovigilanza sono anche state riesaminate dalla Commissione europea di autorizzazione all'immissione in commercio (CHMP). Riguardo alla teratogenicità e all'effetto sulla fertilità maschile, all'inizio del 2014 la Commissione (che ha considerato solo le segnalazioni di genotossicità e non la questione più generale dell'efficacia del farmaco) aveva consigliato riduzioni di dosaggio e durata del trattamento (oltre all'ovvia controindicazione in gravidanza e allattamento): per le forme orali, 8 mg al massimo per dose, ogni 12 ore, senza superare i 7 giorni di trattamento; per le forme iniettabili, 4 mg al massimo per iniezione, ogni 12 ore, senza superare i 5 giorni di trattamento.
In pratica, secondo gli autori di Prescrire, non vi sarebbe alcuna giustificazione per esporre i pazienti agli effetti avversi del tiocolchicoside. Nei pazienti che lamentano dolori muscolari, si consigliano analgesici più sicuri, a partire dal paracetamolo.
Thiocolchicoside: review of adverse effects.
Prescrire Int. 2016 Feb;25(168):41-3
L’EMA raccomanda restrizioni all’uso di tiocolchicoside per bocca o per iniezione - EMA/40615/2014 Gennaio 2014
Pubblicato: 03/02/2018 Aggiornato: 19/10/2018
Sul numero di febbraio di Prescrire (edizione francese) un trafiletto informa che il tiocolchicoside non è più rimborsabile in Francia, dopo che una commissione ne ha riconsiderato l'efficacia ("modesta a dir tanto") e la potenziale tossicità (alterazioni cromosomiche, possibile teratogenicità, infertilità maschile e cancro).
Il tiocolchicoside è stato usato fin dagli anni '50 come miorilassante, nonostante la mancanza di dimostrazioni di efficacia oltre l'effetto placebo. È un derivato solforato semisintetico della colchicina, per cui i suoi effetti avversi sono probabilmente simili a quelli della colchicina stessa.
Nelle banche dati di farmacovigilanza sono registrate segnalazioni di lesioni epatiche, pancreatiti, convulsioni, discrasie ematiche, gravi disturbi cutanei, rabdomiolisi e disturbi riproduttivi. Dati che tuttavia non specificano la frequenza dei disturbi né identificano le popolazioni di pazienti più sensibili.
Il tiocolchicoside è teratogeno negli animali da esperimento e provoca anche lesioni cromosomiche. I dati umani sono limitati a un follow-up di circa 30 donne incinte (nessuna malformazione grave) e a segnalazioni di alterazioni della spermatogenesi, compresi i casi di azoospermia.
Le segnalazioni di farmacovigilanza sono anche state riesaminate dalla Commissione europea di autorizzazione all'immissione in commercio (CHMP). Riguardo alla teratogenicità e all'effetto sulla fertilità maschile, all'inizio del 2014 la Commissione (che ha considerato solo le segnalazioni di genotossicità e non la questione più generale dell'efficacia del farmaco) aveva consigliato riduzioni di dosaggio e durata del trattamento (oltre all'ovvia controindicazione in gravidanza e allattamento): per le forme orali, 8 mg al massimo per dose, ogni 12 ore, senza superare i 7 giorni di trattamento; per le forme iniettabili, 4 mg al massimo per iniezione, ogni 12 ore, senza superare i 5 giorni di trattamento.
In pratica, secondo gli autori di Prescrire, non vi sarebbe alcuna giustificazione per esporre i pazienti agli effetti avversi del tiocolchicoside. Nei pazienti che lamentano dolori muscolari, si consigliano analgesici più sicuri, a partire dal paracetamolo.
Thiocolchicoside: review of adverse effects.
Prescrire Int. 2016 Feb;25(168):41-3
L’EMA raccomanda restrizioni all’uso di tiocolchicoside per bocca o per iniezione - EMA/40615/2014 Gennaio 2014
Gilberto Lacchia
Pubblicato: 03/02/2018 Aggiornato: 19/10/2018
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