Passa ai contenuti principali

14 - Tiocolchicoside nelle banali contratture muscolari?

La rivista Prescrire a volte si occupa di argomenti di terapia che, almeno io, consideravo consolidati nell'uso e sufficientemente sicuri, e spesso mi costringe a rivedere le mie idee. Questa volta nel mirino c'è il buon vecchio tiocolchicoside.

Sul numero di febbraio di Prescrire (edizione francese) un trafiletto informa che il tiocolchicoside non è più rimborsabile in Francia, dopo che una commissione ne ha riconsiderato l'efficacia ("modesta a dir tanto") e la potenziale tossicità (alterazioni cromosomiche, possibile teratogenicità, infertilità maschile e cancro).

Il tiocolchicoside è stato usato fin dagli anni '50 come miorilassante, nonostante la mancanza di dimostrazioni di efficacia oltre l'effetto placebo. È un derivato solforato semisintetico della colchicina, per cui i suoi effetti avversi sono probabilmente simili a quelli della colchicina stessa.

Nelle banche dati di farmacovigilanza sono registrate segnalazioni di lesioni epatiche, pancreatiti, convulsioni, discrasie ematiche, gravi disturbi cutanei, rabdomiolisi e disturbi riproduttivi. Dati che tuttavia non specificano la frequenza dei disturbi né identificano le popolazioni di pazienti più sensibili.

Il tiocolchicoside è teratogeno negli animali da esperimento e provoca anche lesioni cromosomiche. I dati umani sono limitati a un follow-up di circa 30 donne incinte (nessuna malformazione grave) e a segnalazioni di alterazioni della spermatogenesi, compresi i casi di azoospermia.

Le segnalazioni di farmacovigilanza sono anche state riesaminate dalla Commissione europea di autorizzazione all'immissione in commercio (CHMP). Riguardo alla teratogenicità e all'effetto sulla fertilità maschile, all'inizio del 2014 la Commissione (che ha considerato solo le segnalazioni di genotossicità e non la questione più generale dell'efficacia del farmaco) aveva consigliato riduzioni di dosaggio e durata del trattamento (oltre all'ovvia controindicazione in gravidanza e allattamento): per le forme orali, 8 mg al massimo per dose, ogni 12 ore, senza superare i 7 giorni di trattamento; per le forme iniettabili, 4 mg al massimo per iniezione, ogni 12 ore, senza superare i 5 giorni di trattamento.

In pratica, secondo gli autori di Prescrire, non vi sarebbe alcuna giustificazione per esporre i pazienti agli effetti avversi del tiocolchicoside. Nei pazienti che lamentano dolori muscolari, si consigliano analgesici più sicuri, a partire dal paracetamolo.

Thiocolchicoside: review of adverse effects.
Prescrire Int. 2016 Feb;25(168):41-3

L’EMA raccomanda restrizioni all’uso di tiocolchicoside per bocca o per iniezione - EMA/40615/2014 Gennaio 2014

Gilberto Lacchia


Pubblicato: 03/02/2018 Aggiornato: 19/10/2018

Commenti

Post popolari in questo blog

266 - Oppioidi e antidepressivi: attenti alle interazioni pericolose

[Tempo di lettura: 7 min]  Associare oppioidi e farmaci antidepressivi espone a diversi tipi di interazione. Alcuni oppioidi aumentano l'attività serotoninergica e possono indurre una sindrome serotoninergica. In certi casi gli SSRI possono bloccare il metabolismo degli oppioidi riducendo l’effetto analgesico di alcuni o aumentando le concentrazioni e il rischio di effetti avversi di altri. La strategia preventiva più semplice è quella di evitare la prescrizione degli oppioidi associati a maggiori rischi di interazione. L'effetto analgesico degli oppioidi è mediato attraverso tre recettori oppioidi principali, mu , delta e kappa .  Molti oppioidi, soprattutto quelli sintetici, agiscono anche su altri target, bloccando per esempio la ricaptazione di serotonina e noradrenalina e i recettori N-metil-D-aspartato (NMDA). Alcuni oppioidi inibiscono il trasportatore di serotonina che aumenta le concentrazioni di serotonina nella sinapsi e quindi l'effetto postsinaptico della se...

304 - Scialorrea da farmaci

[Tempo di lettura: 4 min]    Diversi farmaci, utilizzati soprattutto in psichiatria, possono causare ipersalivazione. È un problema che può ridurre la qualità di vita dei pazienti e a volte avere complicanze gravi. La scialorrea (ipersalivazione) è un sintomo soggettivo, percepito dal paziente come eccessiva produzione di saliva. A volte si presenta con una fuoriuscita di saliva dalla bocca perché il soggetto non riesce a trattenerla dietro la barriera labiale. È un fenomeno comune nei neonati, ma è considerata anomala dopo i quattro anni. Può essere causata dalla diminuzione della frequenza di deglutizione o dall’aumento della produzione di saliva. Le cause possono essere locali (odontalgia, protesi mal posizionate, infiammazioni o infezioni orali), neurologiche (nevralgia trigeminale, tumori cerebrali, morbo di Parkinson, sclerosi laterale amiotrofica), tossiche (mercurio, iodio, fluoruro di sodio, funghi velenosi, nicotina) o farmacologiche. La scialorrea può avere div...

441 - Colchicina: attenti alle interazioni!

- [Tempo di lettura: 8 min] La colchicina è un farmaco utilizzato da millenni. Oggi è considerata una terapia di seconda scelta data la ristretta finestra terapeutica e i numerosi effetti collaterali. Le dosi terapeutiche sono vicine a quelle tossiche. Attenzione particolare va posta alle possibili (e numerose) interazioni farmacologiche, soprattutto in pazienti anziani e politrattati. La colchicina è una delle terapie più antiche per l’attacco gottoso acuto. Estratta dal Colchicum autumnale , è descritta per il trattamento di reumatismi e gonfiori articolari nel Papiro Ebers (circa 1500 a.C.), un testo medico egiziano. La colchicina ha effetti antimitotici: blocca la divisione cellulare in fase G interferendo con la formazione dei microtubuli e dei fusi mitotici. È un effetto analogo a quello degli alcaloidi della vinca, ed è maggiore nelle cellule a rapido turnover, come neutrofili ed epitelio gastroenterico. La depolimerizzazione dei microtubuli da parte della colchicina r...